Figura anche un ricercatore bagherese nella “World’s Top 2% Scientist”, la classifica mondiale degli scienziati con livello più elevato di produttività scientifica, stilata dalla Stanford University: l’Ingegnere Chimico Alessandro Tamburini.
Nella classifica prestigiosa “World’s Top 2% Scientist”, sono presenti ben 86 ricercatori dell’Università degli Studi di Palermo, un risultato che denota la qualità delle attività di ricerca condotte dall’ateneo palermitano.
Fra queste attività di ricerca, effettuate con passione, dedizione, e tanti sacrifici, c’è anche il lavoro di Alessandro Tamburini, svolto assieme ai colleghi del gruppo coordinato dai Professori Giorgio Micale e Andrea Cipollina del Dipartimento di Ingegneria Chimica.
Il lavoro di Tamburini ha come focus le tematiche riguardanti il recupero di minerali, ed energia da soluzioni saline, provenienti da materiali di scarto dalle saline, o da impianti di dissalazione nell’ottica di un’economia circolare.
Lo scopo della ricerca si prefigge di realizzare un sistema di produzione di energia elettrica, sfruttando gli impianti di dissalazione, permettendo così di ottenere un’energia pulita a basso costo, e a impatto ambientale zero, che al contrario di quella eolica o solare non ha bisogno della presenza di vento o luce diurna per essere prodotta.
Il risultato della ricerca dall’Università di Palermo ha prodotto nel 2016 il primo prototipo sperimentale per la produzione di energia elettrica da acque di salina, e acqua di mare con la tecnologia di elettrodialisi inversa.
Lo scorso anno, Alessandro Tamburini si è recato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per ricevere un premio per il lavoro svolto in tale ambito di ricerca.
Non rimane quindi che congratularsi con Alessandro Tamburini e, naturalmente, con tutti gli altri ricercatori dell’Università di Palermo, per il loro lavoro.
La “World’s Top 2% Scientist”
La classifica della stanford University analizza annualmente la quantità, la qualità e la diffusione delle pubblicazioni all’interno delle comunità scientifiche. Il nuovo rapporto, pubblicato sulla rivista scientifica PLOS Biology, è stato condotto dal prof. John Ioannidis in collaborazione con Elsevier e il database per la ricerca scientifica mondiale “Scopus”.
Il risultato ottenuto mostra una fotografia di quasi 195.000 scienziati che si distinguono per autorevolezza scientifica, e che rappresentano il 2% di una platea totale formata da ben 8,6 milioni di ricercatori di Università e centri di ricerca di tutto il mondo.
Dal rapporto emergono due classificazioni: una basata sull’intera carriera dei ricercatori, e una riferita al 2021.
Per ogni ricercatore vengono indicati: il settore in cui è attivo, il ranking corrispondente, le citazioni, e il relativo h-index, ovvero il criterio adoperato per quantificare la prolificità e l’impatto scientifico di un autore, basandosi sia sul numero delle pubblicazioni, sia sul numero di citazioni ricevute.
L’indice ottenuto misura l’impatto in termini citazionali di ciascun ricercatore, e di ogni singolo lavoro.
L’Università di Palermo, considerando coloro che rientrano nel top 2%, vanta 86 ricercatori nella lista riferita al 2021, e 47 scienziati nella classificazione che fa riferimento all’intera carriera.
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