Si svolgerà nel pomeriggio di sabato, 15 aprile alle 17.00, a Bagheria presso Villa Cattolica la presentazione del libro: “La gloria e la prova. Il mio Nuovo Cinema Paradiso 2.0”, scritto dall’attore Totò Cascio, assieme al giornalista e musicista Giorgio De Martino, ed edito nel 2022 da Baldini+Castoldi.
L’evento è patrocinato dall’amministrazione comunale di Bagheria.
Alla presentazione del volume, che sarà effettuata nella sala dei manifesti cinematografici della celebre villa settecentesca (sede del Museo Guttuso), saranno presenti per i consueti saluti istituzionali, il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli e l’assessore alla cultura Daniele Vella.
Con l’autore dialogheranno gli sceneggiatori Paolo Pintacuda, e Ignazio Rosato.
“La gloria e la prova. Il mio Nuovo Cinema Paradiso 2.0”: autobiografia di Totò Cascio
“La gloria e la prova. Il mio Nuovo Cinema Paradiso 2.0”, prima opera letteraria di Totò Cascio, ne rappresenta la biografia: il racconto della sua gloria nel mondo del cinema, in cui esordì da bambino, e la prova da affrontare per reagire ad una malattia genetica che gli danneggiò la vista.
Totò Cascio, adesso 43enne, da bambino interpretò il ruolo di “Salvatore Di Vita”, protagonista dell’indimenticabile capolavoro del regista bagherese Giuseppe Tornatore “Nuovo Cinema Paradiso”, vincitore del Premio Oscar nel 1990 come Migliore Film Straniero.
La location principale del film fu Palazzo Adriano (dove le riprese durarono tre mesi e coinvolsero parte della cittadinanza), paese in cui nacque Totò Cascio, e dove iniziò la sua brillante carriera nella “Settima Arte”.
Sulla scia dello strepitoso successo internazionale del film “Nuovo Cinema Paradiso”, Totò continuò a lavorare come attore sia con Tornatore (nel film “Stanno tutti bene” del 1990), ed anche con altri registi come Pupi Avati e Duccio Tessari.
L’attività cinematografica di Totò Cascio è durata fino al 1999, per interrompersi bruscamentea causa della retinite pigmentosa con edema maculare: una patologia che l’ha portato alla perdita progressiva, irreversibile e quasi totale della vista.
Quella che sembrava una promettente carriera come attore, venne così interrotta, causando anche una “chiusura” di Totò al mondo, che non accettando, all’inizio la sua malattia, si nascondeva.
Nel libro “La gloria e la prova. Il mio Nuovo Cinema Paradiso 2.0”, Totò racconta la sua esperienza di rinascita grazia alla fede, e al contempo manda un messaggio a chi si trova nella sua stessa condizione: «non nascondetevi, anzi imparate ad accettarvi».
Un pensiero che, per uno strano caso del destino, sembra essere perfettamente in linea con uno dei momenti chiave del film “Nuovo Cinema Paradiso”, in cui il personaggio di Alfredo, il proiezionista (interpretato da Philippe Noiret) consiglia ad un Totò adolescente (Marco Leonardi), di amare qualsiasi cosa avrebbe fatto nella sua vita proprio come amava la cabina di proiezione del Paradiso da bambino; amore per il cinema, per la vita, ma soprattutto amore per sé stessi.
In una scena drammatica, ambientata durante l’infanzia del protagonista, Alfredo perde la vista a seguito di un incendio sviluppato nella cabina di proiezione del cinematografo; molto toccante e carica di significato è la sua frase: “ora che ho perso la vista, ci vedo di più”.
L’autobiografia di Totò, che ha saputo amare il cinema e la vita, diventa quindi una manifestazione di rinascita, nella consapevolezza di accettare i propri limiti, perché parafrasando la frase di Alfredo: “a volte perdere la vista è il solo modo che abbiamo per aprire davvero gli occhi”.
La prefazione del libro è curata da Giuseppe Tornatore che nel cortometraggio “Ad occhi aperti” di Mauro Mancini (tratto proprio dalla biografia di Totò Cascio), racconta di come Totò si è voluto liberare dalla sua paura di non sapersi più accettare, e smetterla quindi di nascondersi al mondo.
La postfazione è invece curata dal tenore e cantante pop Andrea Bocelli.
Cenni biografici su Totò Cascio
Salvatore Cascio, detto Totò, è nato a Palazzo Adriano, l’8 novembre 1979.
Per il suo ruolo in “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore, ha vinto il British Academy of Film and Television Arts, il più giovane di sempre a ricevere il prestigioso premio.
Negli anni successivi partecipa a diversi film: “Diceria dell’untore” di Beppe Cino, “C’era un castello con 40 cani” di Duccio Tessari, “Stanno tutti bene” ancora di Tornatore, “Jackpot” di Mario Orfini, “Festival” di Pupi Avati.
Ha inciso anche un 45 giri con Fabrizio Frizzi dal titolo “L’orso”. La sua ultima apparizione risale al 1999 con Il morso del serpente di Luigi Parisi.
Poi, dopo un’assenza di 16 anni, nel 2014 è tra gli interpreti di “Protagonisti per sempre” di Mimmo Verdesca, premiato al Giffoni Film Festival come miglior documentario, in cui, per la prima volta, racconta le esperienze, e le scelte che hanno caratterizzato la sua carriera, e la sua vita di attore bambino.
Fonte: Ufficio Stampa del Comune di Bagheria.
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