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Belmonte Mezzagno: Il Consiglio di Stato ha deciso il reintegro di tre dipendenti comunali che erano stati sospesi a seguito di indagini.
Palermo Post > Blog > Archivio > Belmonte Mezzagno, reintegrati tre dipendenti comunali
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Belmonte Mezzagno, reintegrati tre dipendenti comunali

Nicola Scardina
Ultimo Aggiornamento: 18 Maggio 2025 21:43
Nicola Scardina
Pubblicato 29 Aprile 2023
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Piero32

Con una sentenza del Consiglio di Stato è stato deciso il reintegro di tre dipendenti comunali in servizio al municipio di Belmonte Mezzagno, che erano stati sospesi dal loro incarico a seguito dell’operazione “Perseo” condotta dai carabinieri nel 2008, e l’attività ispettiva del Prefetto di Palermo nel marzo del 2011 incentrata sulle infiltrazioni mafiose nel Comune alle porte di Palermo.

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Nella foto in evidenza: il Municipio di Belmonte Mezzagno.Articoli consigliati

I tre impiegati: Agostino Benigno, Giuseppe Diliberto, e Antonino Buttacavoli, in servizio nell’area tecnica, dove ricoprivano ruoli direttivi nei lavori pubblici e nelle manutenzioni, avevano presentato ricorso contro la decisione di essere stati destinati ad altra funzione e poi licenziati per motivi disciplinari per i gravi fatti contestati.

Essi avevano sempre ribadito di non aver subito forme di condizionamento nell’esercizio delle loro funzioni, e di non aver adottato nessun atto preparatorio o istruttorio in relazione ai procedimenti amministrativi contestati.

Dato che non erano responsabili dell’impegno di spesa, inoltre, avevano redatto esclusivamente una relazione tecnica.

La sentenza di appello del Consiglio di Stato, respingendo il ricorso presentato dal Ministero dell’Interno, ha accolto le tesi dei legali: Giuseppe Ribaudo (avvocato di Agostino Benigno e Giuseppe Diliberto) e Giovanni Immordino (che ha assistito Antonino Buttacavoli), in cui è stato evidenziato che le condotte addebitate ai tre dipendenti comunali non presentano le caratteristiche di concretezza, univocità e di rilevanza in ordine alle interferenze della criminalità organizzata nella gestione dell’ente comunale, come richiesto dall’Articolo 143 del testo unico degli enti locali ai fini dell’emissione del provvedimento di rimozione.

Gli addebiti formulati, infatti, erano estremamente generici e non assumevano, pertanto, la concretezza e la specificità necessarie per evidenziare la sussistenza delle condizioni richieste per la rimozione dei dipendenti comunali dal loro incarico, e per consentirne il vaglio critico ad opera del destinatario e dello stesso organo giudicante.

La sentenza del Consiglio di Stato ha posto fine alla vicenda che ha coinvolto i tre dipendenti comunali di Belmonte Mezzagno, affermando il diritto al reintegro nell’esercizio delle loro funzioni.

Nella foto in evidenza: il Municipio di Belmonte Mezzagno.

 

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TAG:Agostino BenignoAntonino ButtacavoliBelmonte MezzagnocarabinieriConsiglio di Statodipendenti comunaliGiovanni ImmordinoGiuseppe DilibertoGiuseppe Ribaudoimpiegati comunaliindaginiinfiltrazioni mafioseOperazione PerseopalermoPrefetto di PalermoreintegrosentenzasospensioneTesto Unico degli Enti Locali
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