Si svolgerà sabato, 28 gennaio, alle 17.00, a Bagheria, presso villa Cattolica l’inaugurazione della mostra personale pittorica di Max Ferrigno, intitolata: “Bad Girl”.
La mostra sarà visitabile fino al 25 febbraio 2023.
Al vernissage si svolgerà, contestualmente, la presentazione del libro: “MAX FERRIGNO – Mise-en-scène di un artista dispettoso”, scritto da Laura Francesca Di Trapani.
Il volume, edito da Serradifalco nel 2022, sarà presentato dall’artista Danilo Maniscalco, alla presenza dell’autrice.
Nell’ultima collezione di Max Ferrigno: “Bad Girl”, i personaggi dei cartoons seducono lo spettatore, avvolgendolo in atmosfere colorate (decisamente dark nella prima parentesi pop-surrealism e poi dai toni da sorbetto patinato), indossando una maschera che l’osservatore più attento e curioso farà cadere per scoprire il linguaggio cifrato e simbolico.
La mostra è già stata esposta lo scorso luglio a Venezia a Palazzo Revedin Pisani, e a dicembre a Catania presso Palazzo Asmundo di Gisira.
«La rappresentazione del femminile, preponderante nella ricerca di Ferrigno, trova in Bad Girl il suo ultimo capitolo» – spiega la curatrice di “Bad Girl” Laura Francesca Di Trapani – «sono donne eroine che sovvertono le regole, vestite di quella sensualità mai volgare, ma semmai vicina all’immagine da lolita.
La narrazione vive una fase di maggiore maturità, dialogando sempre più con quell’aspetto cinematografico a lui tanto caro».
«Con Bad Girl inizia una nuova fase, che si lega concettualmente e soprattutto iconograficamente alle Cam girl» – spiega Max Ferrigno – «Una collezione sperimentale dove avevo già abbandonato momentaneamente l’anatomia manga, per lavorare su un canone realistico.
L’immaginario continua ad essere una piena celebrazione di questa icona femminile, che governa il mio mondo. Con uno sguardo alla letteratura giapponese che deriva dal revenge movie nipponico di fine anni 70 ed inizi anni 80.
La mia musa è “cazzuta”, intelligente, forte, vendicativa, una donna capace di governare il potere. Da Lady Snowblood a Beatrix Kiddo, insomma la Donna che Vince su tutto» – Conclude l’artista.
Cenni biografici su Max Ferrigno
Max Ferrigno, nato a Casale Monferrato (in provincia di Alessandria) il 14 Novembre 1977, iniziò a lavorare come decoratore subito dopo aver conseguito il diploma artistico, riuscendo così a mantenere un forte legame con l’arte.
Nel suo piccolo laboratorio artistico, per tredici anni, dà forma alle fantasie dei suoi sempre più numerosi clienti.
Disegna trompe l’oeil per negozi e appartamenti, fondali per agenzie teatrali, realizza scenografie per Gardaland, Eurodisney, MiniItalia, Cow Boy Guest.
Nel corso dei suoi numerosi viaggi, prende forma la prima parte del suo percorso artistico: una lunga serie di lavori dedicati al Messico, all’Africa e al Sud America, incentrati sul “burro”, l’asino simbolo della speranza di rinnovamento del panorama sociale, culturale e storico del mondo.
Ma è nel 2005 che la sua sensibilità artistica subisce una forte scossa, al punto da ridimensionare tutto ciò che aveva creato fino a quel momento: Max Ferrigno riprende a guardare i vecchi cartoni animati giapponesi, e ad ascoltarne le sigle tv.
Improvvisamente gli echi della sua memoria legata all’infanzia diventano per lui la “sorgente” di un’esplosione di nuove idee, e progetti.
Inizia così la fase “pop-surrealista” dell’artista piemontese, in cui i personaggi dei cartoni animati, e i giochi rimasti impressi nel ricordo di generazioni passate diventano degli “attori attivi” nelle sue opere, in un tripudio di colori accesi, intensi e dissonanti.
Con un linguaggio artistico che colpisce grazie alla sua forza espressiva, Max Ferrigno riesce a far trapelare intense emozioni dalle sue tele in cui rivivono personaggi di manga e anime.
Nel novembre del 2010 Max Ferrigno espone la sua prima importante collezione a Milano: “Les Sucreries”, un successo che richiama l’attenzione di molti critici e appassionati di pop-surrealismo.
Sinossi del libro: “MAX FERRIGNO – Mise-en-scène di un artista dispettoso”
Un volume narrativo e fotografico scritto dalla curatrice e storica dell’arte Laura Francesca di Trapani che racconta l’artista New Pop di origine piemontese Max Ferrigno, e il suo percorso di ricerca, in capitoli che scandiscono le diverse fasi legate alla creatività dell’artista.
Un libro che è frutto di un dialogo sincero tra l’autrice, e l’artista che ripercorre gli ultimi dieci anni di carriera di Max Ferrigno tra scelte di vita personale ed evoluzione artistica.
L’opera di Laura Francesca Di Trapani ripercorre i momenti significativi della vita artistica di Ferrigno: dalla fascinazione per l’opera di Murakami che gli regala una nuova e decisiva visione pittorica, “iniziandolo” a quella che negli anni si affermerà come percorso artistico; alle suggestioni nipponiche di un universo basato su una cultura dell’effimero, mediato però da uno sguardo occidentale, nutrendosi dalla riemersione di quella cultura televisiva e fumettistica, tipica degli anime degli anni ‘80 decisamente in chiave pop.
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