Dopo bye bye blues a Mondello entra nel novero degli stellati anche il Gagini Restaurant con lo Chef Mauricio Zillo.
“Nonostante tutte le difficoltà che i ristoranti hanno attraversato e le sfide che stanno ancora
affrontando, il livello e gli standard qualitativi sono talmente elevati da registrare il più alto numero
di ristoranti stellati mai raggiunto in Italia e possiamo essere molto fiduciosi per il futuro considerato il numero di giovani chef stellati di quest’edizione” afferma Gwendal Poullennec,
direttore internazionale della Guida Michelin.
Nella 67esima edizione della Guida Michelin Italia sono 239 ristoranti con una stella Michelin, 38
con due e 11 con tre stelle, per un totale di 378 ristoranti stellati. Il premio Giovane Chef va a
Primo Restaurant, chef Solaika Marocco di Lecce, che prende anche la sua prima stella.
Nell’attuale classifica Napoli si piazza al primo posto con 30 ristoranti, segue Roma con 20, terza
Bolzano con 19, quarta Cuneo con 18 e scende al quinto posto Milano con 16 ristoranti stellati.
Fra tutti questi ad ottenere una stella Michelin entra anche il ristorante Gagini con lo chef Mauricio Zillo che afferma: “Mai scendere a compromessi. Cucinare nel migliore dei modi significa farlo con rigore morale.”
Nelle mura cinquecentesche (site al numero 35 di via dei Cassari) che furono la fucina di Antonello Gagini, il più grande scultore del Risorgimento Siciliano, sorge il ristorante che collega passato e presente: in un’eterna tradizione creazionistica.
Per questa esperienza sensoriale del tutto unica va ringraziato non soltanto lo chef Zillo ma anche il gruppo guidato da Franco Virga (proprietario del ristoratore ) e Stefania Milano che hanno saputo e rendono prezioso Gagini non lasciando nulla al caso e curando ogni minimo dettaglio.
Non fatevi dunque intimorire dagli accostamenti -che potrebbero sembrare eccentrici- dei cibi, piuttosto correte ad assaporare la rinascita di Palermo in un luogo che celebra l’originalità, la professionalità e la passione per ciò che si fa.
Marialessandra Cimò – Palermo Post