Chi ama la propria Sicilia e le auto, come Lentini, non può rimanere indifferente alle difficoltà che sta affrontando t Questa importante manifestazione automobilistica, infatti, fa parte del patrimonio storico e culturale della nostra regione sin dal 1906 sino al 1977, facendo “pausa” dal 1915 al 1918, a cause della Prima Guerra Mondiale. Un tale patrimonio, però, potrebbe andare perduto. Infatti, il brand potrebbe essere acquistato da altre regioni, “rubando” quindi alla Sicilia appassionata di auto – ma non solo – un’importante tradizione.
Regione Siciliana responsabile di ‘Targa Florio’
“Il brand Targa Florio, legato alla storica manifestazione automobilistica ‘Targa Florio’, patrimonio storico-culturale della Regione Siciliana, rischia di andare perduto e finire in altre regioni d’Italia, la Regione Siciliana lo acquisti immediatamente”. A dirlo, è il caprogruppo dei Popolari e Autonomisti Totò Lentini.
L’uomo, durante gli scorsi giorni, si è impegnato a presentare una interrogazione a risposta scritta alla Regione per salvare il brand. I destinatari sono stati persone importanti, che avrebbero il potere di fare qualcosa al riguardo, ovvero il presidente della Regione Nello Musumeci, l’assessore ai Beni culturali Alberto Samonà e l’assessore del Turismo, dello sport e dello spettacolo Manlio Messina e l’assessore per l’Economia Gaetano Armao. Spetta, infatti, a loro ora prendersi cura di Targa Florio, facendo in modo che rimanga in Sicilia, dove è nato.
“Nel luglio 2020 – ha conttinuato Lentini – l’assessorato regionale ai Beni culturali, ha sottoposto a vincolo di interesse culturale il marchio Targa Florio, quindi ha sancito la protezione rispetto ad usi extra regionali della manifestazione, iscritta nel 2009 nel Registro delle Eredità Immateriali con il brand ‘Targa Florio'”.
Verso la tutela del brand
“In contrasto con la volontà di mantenere il marchio in Sicilia, la Regione – ha continuato il capogruppo dei Popolari e Autonomisti – non ha però ancora espresso uguale volontà nell’acquistare il marchio, che vede in Aci Italia, come riportato dagli organi di stampa, il più probabile acquirente per una cifra stimata intorno a 6,4 milioni più Iva e in caso di acquisto da parte di Aci Italia, il contratto prevederebbe che le somme, interamente versate all’Aci di Palermo, proprietario del marchio, andrebbero ad estinguere l’esposizione debitoria di quest’ultimo.
6,4 milioni più Iva sono una cifra indubbiamente importante. Lentini, tuttavia, ci dice qualcosa in più. Ad esempio, si chiede chi sia il responsabile del prezzo.
“Ci sarebbe poi un conflitto d’interessi tra chi guida l’Aci Palermo e riveste anche il ruolo di dirigente regionale preposto all’ufficio cui spetta la valutazione di esercizio di prelazione da parte della Regione. Noi vogliamo tutelare il brand e avere certezza sul fatto che chiunque sia l’acquirente organizzi le manifestazioni legate alla Targa Florio in Sicilia.”
“L’acquisto del marchio ‘Targa Florio’ – chiude Lentini – è la lineare conseguenza delle iniziative a sua tutela portate avanti finora dalla Regione”.
Non rimane che sperare che l’acquisto si verifichi. Perchè Targa Florio è una grande ricchezza per la sua Sicilia. E quando qualcosa di prezioso viene lasciato sfuggire, è perduto per sempre.
Silvia Giorgi – Palermo Post