La Procura della Repubblica di Palermo ha richiesto il rinvio a giudizio, con udienza preliminare fissata al 9 gennaio 2024, per il più giovane dei ragazzi accusati di avere stuprato una ragazza al Foro Italico lo scorso mese di luglio.
A rischiare il processo è Antonio Parrinello, che all’epoca dei fatti era addirittura minorenne.
Per gli altri 6 ragazzi accusati dello stupro, invece, si sta valutando di formulare una richiesta di giudizio immediato, che permetterebbe di saltare l’udienza preliminare; una circostanza molto probabile poiché secondo la Procura ci sarebbe una “evidenza della prova di reità”.
Si tratta, in pratica, di un procedimento speciale che porta ad anticipare il dibattimento senza finalità premiali per l’imputato.
L’evidenza probatoria, in questo caso, sarebbe caratterizzata dal fatto che l’udienza preliminare potrebbe per l’appunto essere considerata superficiale.
A dimostrare la colpevolezza dei ragazzi, infatti, non sono soltanto le dichiarazioni della vittima, ma anche i messaggi scambiati attraverso i loro telefoni, e le immagini di videosorveglianza che hanno ripreso il branco in compagnia della ragazza, mentre la conducevano nel luogo dove è stata picchiata e violentata.
Lo stupro della ragazza da parte del branco
L’episodio di violenza, balzato tristemente agli onori della cronaca, avvenne il 7 luglio scorso: un gruppo (“branco” come è stato definito da qualcuno), formato da 7 ragazzi ha picchiato e violentato una ragazza di 19 anni, dopo averla fatta ubriacare e conducendola in un cantiere abbandonato situato nei pressi del Foro Italico.
La ragazza venne avvicinata in un locale dall’unico membro della banda che le conosceva.
A seguito della denuncia della ragazza ai carabinieri venne ricostruita la dinamica dell’accaduto, grazie anche alla scoperta dei video girati dai ragazzi stessi con i propri smartphone.