By using this site, you agree to the Privacy Policy and Terms of Use.
Accetta
Palermo PostPalermo PostPalermo Post
Font ResizerAa
  • Home
  • Siciliabedda
  • Dai Territori
  • Rosa Nero
  • Opinioni
    • Editoriali
  • Dalla Politica
  • Cultura
    • Tradizioni
  • Lifestyle
    • Food
    • Formazione
    • Salute & Benessere
    • Da Sapere
    • Dalla Strada
  • Storie e Personaggi
Leggi Palermo, condanna definitiva per il figlio del boss della Kalsa
Condividi
Font ResizerAa
Palermo PostPalermo Post
  • Home
  • Siciliabedda
  • Dai Territori
  • Rosa Nero
  • Opinioni
  • Dalla Politica
  • Cultura
  • Lifestyle
  • Storie e Personaggi
Search
  • Home
  • Siciliabedda
  • Dai Territori
  • Rosa Nero
  • Opinioni
    • Editoriali
  • Dalla Politica
  • Cultura
    • Tradizioni
  • Lifestyle
    • Food
    • Formazione
    • Salute & Benessere
    • Da Sapere
    • Dalla Strada
  • Storie e Personaggi
Seguici
Palermo, 6 maggio 2023 - condanna definitiva per Salvatore Lauricella, figlio del boss della Kalsa, fermato lo scorso 26 aprile a Villabate.
Palermo Post > Blog > Archivio > Palermo, condanna definitiva per il figlio del boss della Kalsa
Archivio

Palermo, condanna definitiva per il figlio del boss della Kalsa

Nicola Scardina
Ultimo Aggiornamento: 18 Maggio 2025 21:42
Nicola Scardina
Pubblicato 6 Maggio 2023
Condividi
Condividi
prime video

Palermo, 6 maggio 2023 – La Corte di Cassazione ha confermato una condanna definitiva nei confronti di Salvatore Lauricella, figlio del boss della Kalsa Antonio, detto “Scintillone”, che dovrà scontare una pena di 7 anni di reclusione.

Contents
Oltre a Salvatore Lauricella altri tre condannati per mafiaArticoli correlati

Salvatore Lauricella, era stato fermato lo scorso 26 aprile, a Villabate, insieme ad altri tre dei suoi fedelissimi dalla Procura di Palermo,su disposizione d’urgenza della locale Direzione Distrettuale Antimafia, per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso ed estorsione nei confronti di quattro esponenti della famiglia che operava nella cittadina alle porte di Palermo.

Prima di essere raggiunto dal provvedimento di fermo Salvatore Lauricella si preparava a far perdere le proprie tracce, riuscendo anche a mettere insieme una grossa somma in contanti; particolare quest’ultimo provato da una conversazione intercettata tra due mafiosi che parlando dell’indiziato.

Uno dei 2 ha pronunciato la frase: “Il 25 aprile gli vengono le crisi…questo latitante ora si butta”.

L’indagine che ha portato al fermo di Salvatore Lauricella, denominata “LUCE”, è il risultato di un’articolata azione investigativa coordinata dalla Procura Distrettuale di Palermo, e condotta dal Nucleo Investigativo del capoluogo siciliano, che, dopo l’esecuzione dell’Operazione CUPOLA 2.0. maxi blitz effettuato nel dicembre 2018, ha documentato la manovra di riassetto posta in essere da elementi di vertice di “cosa nostra” tornati in libertà dopo aver scontato le pene a cui erano stati condannati definitivamente.

L’azione investigativa ha inflitto un duro colpo alla famiglia mafiosa di Villabate, già pesantemente colpita dalle dichiarazione di Francesco Colletti, capomafia del centro alle porte di Palermo, che ha iniziato a collaborare con l’autorità giudiziaria dopo essere stato arrestato nell’operazione “Cupola 2.0”.

Il boss, lasciato il carcere dopo l’arresto, da Palermo si era trasferito a Villabate, circostanza che allarmava gli affiliati locali che temevano le ingerenze negli affari di un capo di peso come lui. “A Palermo puoi fare quello che vuoi, io ti voglio bene ma puoi andare a c..a largo”, diceva un uomo d’onore intercettato riferendo una sua conversazione con Salvatore Lauricella che era stato avvertito di rispettare gli equilibri locali.

Oltre a Salvatore Lauricella altri tre condannati per mafia

La cassazione ha emesso altre sentenze per Nicolò Testa, ritenuto il boss di Bagheria, condannato a 13 anni e 6 mesi, Girolamo Ciresi che dovrà scontare 12 anni, ed infine Franco Bertolino, accusato di essere affiliato ai clan mafiosi di Porta Nuova e Bagheria, condannato a 5 anni.

La scelta dei quattro indiziati per mafia di essere sottoposti a processo con il rito ordinario aveva separato la loro posizione da coloro che sono già stati giudicati e in gran parte condannati, in rito abbreviato, a pene ancora più severe.

I quattro condannati vennero arrestati nel dicembre 2015 nel blitz “Panta Rei” in cui vennero coinvolte 45 persone fra arrestati, e indagati a piede libero.

Quaranta di questi imputati avevano scelto il rito abbreviato, ed erano stati giudicati colpevoli nel settembre del 2017.

L’effetto del blitz si concretizzò con la condanna di 268 complessivi anni di carcere sull’accusa di avere effettuato estorsioni a varie attività commerciali nel palermitano.

Articoli correlati

Mafia. Smantellata la Famiglia di Villabate.

TAG:Antonio LauricellaBagheriabossCorte di CassazioneCupola 2.0.Direzione Distrettuale AntimafiaFranco BertolinoGirolamo CiresiKalsamafiaNicola TestaOperazione LUCEpalermoProcura di PalermoSalvatore LauricellaScintilloneVillabate
Condividi Articolo
Facebook Email Stampa
Lascia un commento

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Palermo Post  Iscritto al N. 5 2021 del Tribunale di Palermo. Contribuisce all’audience di Media Post Network 

Editore: Mediartika P.Iva 07278520825

Redazione: info@palermopost.it

Info Utili

  • Privacy Policy
  • Contatti
  • Redazione
  • Segnalazioni
  • Pubblicità
  • Codice Etico
Facebook Youtube Instagram Reddit Linkedin X-twitter

© Palermo Post | Tutti i diritti riservati. Powered by Mediartika – Fanno parte della testata giornalistica i supplementi: territoriali: Meridio Post, Salento Post, sito tematico di informazione sportiva Sport in Sicilia e i magazine Be In Sicily, PalermoBio, BombaSicilia MistoLana Cinema senza Barriere

logo
Welcome Back!

Sign in to your account

Username or Email Address
Password

la tua ultima password