Intorno alle 13.00 di oggi a Palermo, alcune persone hanno “occupato” l’altare della Cattedrale, in segno di protesta per manifestare il proprio disagio dovuto alle condizioni vissute dalle proprie famiglie che abitano in un immobile confiscato ubicato in corso Pisani, e sul quale grava un’ordinanza di sgombero già scaduta a settembre.
L’obiettivo della protesta è proprio quello di sensibilizzare l’Amministrazione Comunale sulla situazione grave vissuta da numerose famiglie che in città si ritrovano senza disporre di una abitazione decente.
Nel corso della manifestazione, svolta in modo pacifico dai partecipanti, un gruppo di circa 30 persone che occupano l’immobile in Corso Pisani, di cui si è accennato prima, si sono seduti sulle scale dell’altare-
La manifestazione era diretta dai rappresentanti dell’USB (Unione Sindacale di Base), i quali chiedono a gran voce un incontro con il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
«Abbiamo scelto la Cattedrale perché rappresenta il simbolo di Palermo – sottolinea Angelo Zangara, uno degli occupanti dell’immobile di corso Pisani – Ci siamo messi qui per fare rumore. Viviamo questa situazione in maniera negativa, specialmente io che ho una moglie in gravidanza. Ogni minimo rumore, vado alla finestra fuori per capire chi c’è e chi non c’è. La casa è un diritto. Perché non possiamo averla pure noi?».
I manifestanti hanno dichiarato di avere richiesto più volte un incontro con il sindaco di Palermo; l’ultima volta addirittura in modo plateale, quando la delegazione ha dormito davanti a Palazzo Comitini, sede temporanea del Comune di Palermo, per ottenere la possibilità di un’interlocuzione con il primo cittadino, che ad oggi non c’è ancora stata.
«Al sindaco chiediamo se per favore e con gentilezza ci possa ricevere per parlare della nostra situazione – evidenzia Filippo Lo Giudice, un altro manifestante – Lui è il sindaco. Può fare qualcosa per noi. Se oggi siamo qua è perché siamo stanchi. Dobbiamo avere un incontro. Non possiamo andare avanti così. Ci prendono in giro giorno dopo giorno».
La protesta racchiude le istanze di circa 4000 famiglie in città che vivono in condizioni di una vera e propria emergenza abitativa: una realtà preoccupante quest’ultima evidenziata in alcuni manifesti esposti nella Cattedrale, in cui c’era scritto che l’amministrazione comunale può avere a disposizione ben 67.000 immobili sfitti da concedere per uso abitativo.
«Da mesi le famiglie lottano contro un’ordinanza di sgombero con scadenza a metà settembre scorso – ha spiegato Gabriele Rizzo, sindacalista USB – quindi sono passibili di sgombero coatto da un momento all’altro. Questo vuol dire non potersi svegliare con serenità e aspettarsi da un momento all’altro la polizia».
Su questo punto, però, l’assessore al ramo Antonella Tirrito ha ribattuto: «Non c’è alcuno sgombero esecutivo, dalla prefettura non arriva alcuna notizia in tal senso. L’immobile è dell’Agenzia dei beni confiscati, non del Comune. Dunque, noi non abbiamo alcun potere esecutivo. Inoltre, al momento, l’agenzia non ha dichiarato la volontà di volerlo consegnare al Comune di Palermo».