La notizia di sta mattina lascia le comunità di Cinisi e Terrasini sbigottita. Si è concluso il processo di primo grado per l’omicidio del ventunenne Paolo La Rosa, assassinato la tragica notte di carnevale del 24 febbraio 2020 nei pressi di un locale in pieno centro a Terrasini, alla fine di una serata di gioie e spensieratezza che si tramutò in una tragedia vera e propria.
La sentenza di condanna a 16 anni di carcere per l’unico imputato del delitto Pietro Alberto Mulè, coetaneo della giovane vittima e originario di Camporeale, anche se cresciuto a Cinisi. Mulé dietro consiglio dei propri legali aveva patteggiato la pena, beneficiando così di un notevole sconto di anni da passare in carcere, come avvenuto per esempio a Salvatore Parolisi che per l’omicidio premeditato di Melania Rea sta scontando soltanto 20 anni di carcere.
I giudici della corte di assise di Palermo hanno ritenuto che il delitto non fosse aggravato dai futili motivi, accogliendo in parte le tesi dell’avvocato Raffaele Bonsignore, legale dell’imputato, ed hanno condannato a 16 anni l’imputato, quando l’accusa aveva chiesto la massima pena, nonostante il patteggiamento, ossia l’ergastolo. Possiamo affermare che i timori espressi lo scorso 24 febbraio in occasione della consueta commemorazione del tragico evento che si svolge a Terrasini da parte della mamma di Paolo La Rosa si sono avverati. Davanti l’aula bunker familiari e amici della vittima hanno gridato: Vergogna! Vergogna!
Infatti, si poteva immaginare che patteggiando ci sarebbe stato un considerevole sconto di pena e già alcune settimane fa, la signora Zerbo aveva espresso il timore che non sarebbe stata fatta giustizia. In un messaggio su Facebook la famiglia La Rosa ha fatto sapere che non si arrenderanno e continueranno a chiedere giustizia per Paolo. Frase che ormai da due anni campeggia su lenzuoli e cartelli appoggiati alle ringhiere o calati dai balconi nei comuni di Cinisi e Terrasini.
Si fa sentire anche Giosué Maniaci m, Sindaco di Terrasini, con un post su facebook: “Quella scritta stamattina non è stata una bella pagina per la giustizia italiana. 16 anni per una vita persa in modo così barbaro ci sembrano davvero una pena riduttiva. Avevamo tutti bisogno del conforto di una giustizia esemplare e di certezza della pena. Non ci sembra di aver assistito a questo. Abbiamo sempre avuto fiducia nei nostri magistrati e continueremo ad averla, sostenendo ancora la famiglia La Rosa in appello nella ricerca di una giustizia giusta”.
Francesco Biundo – Cinisi Post