Presentati a Palermo i risultati dei prelievi di Goletta Verde sulle acque delle coste della Sicilia. Solo 9 punti su 24 campionati e analizzati risultano oltre i limiti di legge. Un risultato di cui non andare certamente fieri ma che non è tragico come ci si poteva aspettare.
Desta sorpresa l’analisi della provincia di Palermo, dove solo la foce del Nocella, in contrada San Cataldo, tra Terrasini e Trappeto, risulta inquinata. In città invece superano le analisi i punti di Sferracavallo e Romagnolo, entro i limiti infatti la spiaggia a sinistra della pompa di sollevamento a Barcarello e in via Messina Marine lo sbocco dello scarico all’altezza di via Diaz. Superano l’esame anche la spiaggia Praiola di Terrasini, la foce del torrente Pinto a Trappeto, i tratti di mare prospicienti le spiagge del molo di Cefalù, di Termini Imerese e a Ficarazzi – Aspra la foce del fiume Eleuterio; salvo anche a Carini il tratto di mare del lungomare Cristoforo Colombo.
Quest’anno l’azione della Goletta Verde, la storica campagna estiva di Legambiente, ha concentrato la sua azione di prelievo e campionamento delle acque in gran parte in punti a mare, ben 16, e solo 8 foci di fiumi in quanto, a differenza degli anni passati, molte foci di fiumi avendo una scarsa portata d’acqua non sfociano più in mare.
Alti livelli di inquinamento, inadeguatezza degli impianti di depurazione e scarsi controlli sulla qualità delle acque.
“I monitoraggi lungo le coste che Goletta Verde effettua da anni – dichiarano da Legambiente – non vogliono sostituire i dati ufficiali, ma vanno ad integrare il lavoro svolto dalle autorità competenti. I dati di Arpa sono gli unici che determinano la balneabilità di un tratto di costa a seguito di ripetute analisi nel periodo estivo, le analisi di Goletta Verde hanno invece un altro obiettivo: andare ad individuare le criticità dovute ad una cattiva depurazione dei reflui in specifici punti, come foci, canali e corsi d’acqua, il principale veicolo con cui l’inquinamento generato da insufficiente depurazione, arriva in mare. Le analisi, eseguite da laboratori individuati sul territorio siciliano, mostrano che permangono negli anni dei punti critici e che la strada verso la depurazione delle acque in Sicilia è ancora lunga. La presenza di batteri di origine fecale (enterococchi intestinali ed escherichia coli) è un marker specifico di inquinamento dovuto da scarsa o assente depurazione. Come detto sono 9 i campioni risultati oltre i limiti di legge, si tratta sia di foci di fiumi sia punti a mare in spiagge potenzialmente frequentate dai bagnanti ignari delle acque con parametri non a norma. Andando nel dettaglio degli esiti delle analisi diffusi da Legambiente, 6 punti sono stati giudicati fortemente inquinati: sono la foce del fiume Delia a Mazara del Vallo (Trapani), la foce del torrente Cansalamone nel comune di Sciacca (Agrigento), la foce del fiume Palma nel Comune di Palma di Montechiaro (Agrigento), lo scarico dei reflui fognari sul lungomare Galatea ad Aci Trezza nel comune di Aci Castello (Catania) e la foce del fiume Alcantara tra i comuni di Calatabiano e Giardini Naxos (Catania/Messina) e la spiaggia presso lo scarico del depuratore a Castelvetrano (Trapani). Gli altri 3 punti giudicati invece Inquinati da Goletta verde sono oltre la foce del Nocella tra Terrasini e Trappeto a Palermo, la spiaggia presso il torrente Rizzuto a Butera (Caltanissetta) e la spiaggia presso la foce del Gattano a Gela (Caltanissetta)”.
“I dati rilevati da Goletta Verde in Sicilia ci dicono che lo stato delle acque della nostra costa non è per niente roseo – dichiara Claudia Casa, direttrice di Legambiente Sicilia – C’è di più, a preoccuparci non sono solo gli alti livelli di inquinamento ma lo stato di abbandono di alcuni tratti e il fatto che gli stessi punti risultano inquinati da più di dieci anni. Ci sono ben 5 foci di fiumi oltre i limiti di legge e altre 4 spiagge dove l’acqua risulta inquinata”. I
“Il nostro viaggio è iniziato da ormai tre settimane e lo ripetiamo ad ogni tappa, Goletta Verde non vuole sostituirsi alle autorità che hanno il compito di verificare la qualità delle acque ma in Sicilia occorre fare un doveroso distinguo – dichiara Stefano Raimondi, portavoce di Goletta Verde – Nella maggioranza dei punti campionati e monitorati dai volontari e dalle volontarie di Legambiente il controllo è pressoché assente, ci auguriamo che i risultati delle analisi di Goletta possano essere un motivo in più per correre ai ripari da parte degli enti preposti”.
Si attende ora la pubblicazione delle analisi dell’Arpa del mese di Luglio.
Antonio Catalfio – PalermoPost