Seconda incursione al circolo Arcipasol di Partinico, associazione che da tempo dispiega le proprie energie per una società più equa, giusta e solidale. la sera del 7 gennaio, si era tenuta l’assemblea dei soci, in cui si è parlato dell’organizzazione di un importante festival internazionale, delle celebrazioni su Danilo Dolci e sul percorso di democrazia partecipata, e l’indomani l’amara sorpresa: un furto di attrezzature necessarie per lo svolgimento delle varie attività, per un danno economico di oltre 1500 euro. L’inquietante episodio fa seguito a quello dello scorso settembre, allora, danni e atti vandalici, oggi un furto mirato. Nel primo caso l’associazione si è rimboccata le maniche e con l’aiuto di volontari aveva ripristinato celermente le attività. Oggi è un danno grave tale da richiedere un appello di solidarietà, la stessa che da anni gli attivisti elargiscono con la purezza del vero volontariato alla collettività. “Fa male, – dichiarano – lo abbiamo detto tutte le volte in cui abbiamo subito un danno da quando nell’Agosto del 2018 abbiamo iniziato il nostro percorso. Ci fa male, perché un messaggio del genere temiamo possa alimentare disillusione e scoraggiare soprattutto chi sta sulla soglia ancora indeciso se farsi travolgere o meno dalla volontà di costruire oltre l’individualismo, l’abbrutimento della competizione o della retorica dell’io ce l’ho fatta da solo anche in un posto brutto come Partinico. Fa male perché temiamo possa stimolare una solidarietà attorno a noi che rafforzi l’idea di una Partinico, diversa da altri contesti perché immutabile e brutale. Fa male, vedere le volontarie del doposcuola temere che il loro lavoro quotidiano possa essere vano. Siamo un gruppo di non giovani che hanno creduto e faticano nel non abbandonarsi alle sirene di qualsiasi altra Babele come i Barbe à Papa Teatro ci insegnano, mantenendo uno spirito di apertura che pensiamo possa attraversare Partinico come qualsiasi altro luogo. Siamo precari, non abbiamo garanzie sul nostro futuro, ci sosteniamo con le reti di solidarietà emotive e concrete che questo circolo ha generato. Siamo pensionati o prossimi alla pensione che vogliamo sognare e praticare una qualità della vita che non sia solo consumismo. Siamo un emporio, una rete di contadine e contadini che pensano che il cibo come l’arte non debbano essere un lusso.
Come il femminismo ci insegna, la sicurezza la si crea insieme, la paura e lo sconforto le si affrontano insieme. Non ci limiteremo nemmeno questa volta a cercare il colpevole, ci dispiace di certo non abbia approfittato di rubare qualche libro del nostro spazio Edizioni Alegre o l’ultimo numero di Jacobin Italia sull’ideologia della competizione. Siamo convinti – concludono – che se la porta viene sfondata, si risponda, chiamando tutti ad una solidarietà concreta, alla partecipazione. SPALANCHIAMO LA PORTA DELL’ARCI PASOL INSIEME
VENERDì 19 GENNAIO dalle ore 18 con Nicoletta Cosentino delle Cuoche Combattenti a cura del cerchio di donne
A seguire festa aperitivo solidale! Dopo un’attenta valutazione – lanciano un accorato appello – abbiamo deciso di lanciare e chiedervi di partecipare ad una raccolta fondi che ha un obiettivo di 1500 euro, cifra che copre il costo del materiale e dell’attrezzatura derubata. Entrambe le tipologie di oggetti derubati sono alla base delle nostre attività culturali e politiche, a Settembre alcuni dei produttori FuoriMercato avevano deciso di rimandarci prodotti derubati in solidarietà e alcuni soci avevano contribuito per riacquistare l’attrezzatura.
Oggi decidiamo di chiedervi di partecipare al riacquisto del materiale derubato come forma di sostegno al percorso dell’arci pasol.
IBAN: IT64U0303243490010000692633 intestato a: PASOL COMUNITA DI SUPPORTO ALLA SOLIDARIETA
causale: donazione in sostegno del circolo arci in seguito al furto subito“.
Antonio Catalfio – Palermo Post