Il Liceo di Partinico resta “Santi Savarino”, la Giunta dice no alla richiesta del parere della Prefettura

Antonio Catalfio
da Antonio Catalfio
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Con delibera n. 9 del 12 gennaio, la Giunta Municipale ha detto no al cambio di nome del liceo scientifico e classico “Santi Savarino” di Partinico. Tramonta l’ipotesi del cambio di nome che ha visto coinvolte diverse figure di altissimo livello: prima Rita Levi Montalcini, votata dal collegio dei docenti,  poi Peppino Impastato, il militante comunista molto amato dai giovani a cui era stata intitolata proprio la

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Santi Savarino

strada che porta al liceo. Successivamente la proposta venne nuovamente cambiata con l’aggiunta al nome, della mamma di Peppino, Felicia Bartolotta. L’organo deliberativo del governo della città, presieduto dal sindaco  Pietro Rao, ha “ritenuto dovere mantenere intitolato a Santi Saverino il Liceo Scientifico di Partinico – si legge nella delibera – pur riconoscendo la valenza delle figure di peppino e Felicia Impastato, simboli contemporanei della lotta alla mafia. Dato atto dell’impegno della Amministrazione Comunale nel riconoscere e diffondere il valore della legalità e nell’attuare azioni di contrasto contro e qualsiasi forma di cultura mafiosa”. La delibera continua evidenziando che “Nel comune di Partinico è già stata intitolata a Peppino Impastato una strada comunale, peraltro adiacente al Liceo Scientifico, segno di riconoscimento del suo impegno e del suo sacrificio anche nella considerazione che ciascun comune deve lasciare alle nuove generazioni la memoria dei propri cittadini e delle personalità del territorio che si sono distinte per impegni sociali, scientifici culturali e per impegno politico e che si è ritenuto di dovere confermare l’attuale intitolazione” . Protesta il locale circolo di Rifondazione Comunista, che porta proprio il nome di Impastato: “La memoria di Peppino Impastato e di Felicia Bartolotta – dichiara la segretaria Federica Fuoco – viene ancora una volta calpestata dall’ennesimo gravissimo atto politico di un sindaco e di una giunta che a due indiscutibili simboli dell’antimafia preferiscono la figura poco dignitosa di un fascista, esprimendo formalmente la scelta di mantenere l’intitolazione a Santi Savarino. Che una scelta democratica come quella compiuta dal consiglio di Istituto del Liceo di Partinico potesse fare così paura deve far riflettere. Così come deve generare profonda preoccupazione che la vergognosa delibera della giunta Rao arrivi a seguito di una del tutto irrituale richiesta della Prefettura di Palermo che un parere favorevole al cambio di denominazione della scuola lo aveva già ricevuto dalla Commissione prefettizia che ha governato la città. E soprattutto dopo la clamorosa retromarcia dello scorso aprile dell’amministrazione e della maggioranza consiliare che, dopo tante contestazioni, avevano preferito non mettere ai voti la mozione contro la decisione del Consiglio di Istituto del Liceo di Partinico. Delle disonorevoli gesta politiche di Santi Savarino ne abbiamo già parlato: un uomo che fu fascista sotto il fascismo, missino e democristiano laddove poteva lucrare posti di responsabilità e di sotto potere, dichiarandosi perfino “a disposizione” di Frank Coppola, detto Tre Dita, uno degli esponenti più noti della mafia della sua epoca . Insomma un esempio di incoerenza ideale che lascia stupefatti. Noi ci vergogniamo e ci vergogneremo sempre di avere una scuola intitolata a un simile individuo (firmatario, insieme a tanti altri pavidi intellettuali dell’epoca, delle leggi razziali). Come può essere concepibile che nel 2024 i nomi di Peppino e Felicia Impastato generino un tale imbarazzo? Peppino che ha pagato con la vita le condanne pubbliche e coraggiose del malaffare mafioso di Cinisi e Felicia che ha sovvertito tutte le “regole” dell’appartenenza a famiglie mafiose per chiedere e, infine, ottenere giustizia, non sono esempi ancora attuali ed educativi? Le loro biografie non rendono più orgogliosi tutti coloro che da sempre lottano contro lo strapotere delle mafie e tutti coloro che lavorano per educare la società ai valori della legalità, dell’antimafia e della giustizia?

Felicia Bartolotta con l’immagine del figlio Peppino Impastato

Ci ricorderemo di questa decisione quando saremo chiamati alle “celebrazioni” della memoria delle vittime della mafia o a quelle della Liberazione dal nazifascismo, celebrazioni che hanno sempre più la dimensione delle passerelle e sembrano il trionfo dell’ipocrisia.
Benché questa delibera di giunta rallenti l’iter di cambio della denominazione perché costringerà il Provveditorato a rimandare l’atto alla scuola, auspichiamo che quest’ultima confermerà la scelta fatta dal precedente consiglio di istituto, con buona pace di qualche nostalgico del fascismo e nemico dell’antimafia. Nel frattempo noi non smetteremo di contrastare un atto politico grave come quello che si sta perpetrando, ben consapevoli che comunque andrà a finire la condanna che l’amministrazione Rao subirà dalla storia sarà inappellabile”. ““Questa amministrazione – dichiara l’assessore all’Istruzione Sergio Bonnì – non ha mai messo in discussione l’operato di Peppino Impastato, ritenendolo uno dei maggiori paladini dell’antimafia del secolo scorso in Sicilia. Uomo che ha pagato con la vita a difesa della legalità e dei più deboli. E difatti ci riteniamo contenti del fatto che il liceo di Partinico insiste proprio su una via intitolata a Peppino Impastato. Con la delibera votata ieri in giunta vogliamo rendere omaggio ad un benemerito e illustre partinicese”.

Antonio Catalfio – Palermo Post

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