Da Palermo alla Polonia, destinazione Cracovia, viaggio per la solidarietà. Mentre le truppe dell’esercito russo continuano la loro avanzata in quello che si teme possa diventare un lungo ed estenuante conflitto, che con tutta probabilità cambierà gli scenari geopolitici del mondo intero. A subire il prezzo più alto è il popolo ucraino, che a fatica cerca di scappare dalle bombe verso i paesi dell’Unione europea.
La storia vogliamo raccontare è di solidarietà e umanità, ha coinvolto tre palermitani che armati di buona volontà hanno deciso, in una prima fase di raccogliere medicinali e beni materiali di prima necessità, successivamente, avendo a disposizione un pulmino hanno scelto di partire alla volta della Polonia per andare a recuperare una famiglia in difficoltà.
Abbiamo sentito ieri sera Salvatore, che insieme a Giuseppe ed Antonino hanno deciso di fare questa pericolosa traversata. Salvatore ancora provato dal viaggio, ci ha detto cosa lo ha spinto a abbandonare per alcuni giorni la sua vita a Palermo per fare qualcosa al servizio del popolo ucraino.
Tutto è partito da un messaggio inoltratogli, in cui una delle tante ONLUS che si occupa di aiuti umanitari e accoglienza cercava beni da spedire agli ucraini scappati in Polonia. Quel messaggio è stato come un’illuminazione che lo ha scosso ci dice “come posso stare qui fermo inerme mentre un popolo è costretto ad abbandonare le proprie case e la propria terra?”
Allora, mettendosi in contatto con la ONLUS L’aquilone Palermo, hanno deciso di portare personalmente le medicine necessarie in Polonia, in particolare insulina che è il farmaco che serve di più in questo momento.
Supportati dall’associazione di noleggio ASINCC, dai tanti amici anche tramite i social e in particolare da Padre Floris dei frati minori di Baida, che hanno offerto ospitalità alla famiglia di profughi che i tre avrebbero accompagnato in Italia, sono partiti Domenica.
Nonostante le peripezie durante il viaggio di andata, infatti un problema meccanico al pulmino li ha dovuti fermare nel bel mezzo della notte in Austria, sono giunti in Polonia, dove hanno potuto vedere con i loro occhi la situazione. Ma non c’è stato molto tempo di fermarsi a parlare, perché bisognava subito ripartire “abbiamo accolto una donna incinta con 2 bambini e un cane, che dovranno arrivare in Sicilia ma avremmo voluto prendere più persone, solo che per problemi burocratici non abbiamo potuto”.
Infine Salvatore, ci lascia con la frase di un volontario ucraino che raccoglie tutto il dramma di un popolo “io vorrei andare a combattere perché noi stiamo combattendo per la libertà di poter scegliere”.
Noi vogliamo dire grazie a Salvatore che il suo viaggio da Palermo alla Polonia ha salvato vite umane e lui ci lascia dicendoci “noi adesso non ci possiamo fermare qui, la solidarietà è la prima cosa che conta”.
Francesco Biundo – Palermo Post