Cisitalia 202 Gran Sport. Una scultura in movimento

Silvia Giorgi
da Silvia Giorgi
6 Minuti di lettura

Le belle auto, soprattutto quelle d’epoca, sorigionano da sempre un fascino particolare: quella di cui parleremo oggi è Cisitalia 202 Gran Sport. Questo modello specifico è stato talmente seducente nelle sue linee armoniose e tondeggianti da essere definito, già nell’epoca della sua produzione – che va dagli anni 1947 al 1952 – è stata talmente apprezzata da essere esibita nel 1951 al MoMa di New York come una vera e propria opera d’arte. Vediamo di conoscerla meglio.

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Cisitalia 202 Gran Sport : genesi

Siamo negli ultimi anni Quaranta, nel secondo dopoguerra italiano. Un industriale che al contempo era anche un pilota semi-professionista decise di provare a mettere insieme una nuova marca di auto. L’uomo era il torinese Piero Dusio, il quale fondò la Compagnia Industriale Sportiva Italia SA, meglio nota con il nome ben più breve Cisitalia. L’obiettivo era innovativo ed ambizioso, costruire auto che fossero da competizione e granturismo stradali.

La prima vettura dotata da telaio tubolare e componenti Fiat 1100 fu un successo, e dopo la D46 Dusio si lanciò su una biposto per le gare – la 202 S MM meglio nota come Spyder Nuvolari – ed una stradale, la 202 Coupè.

L’esperienza in pista proprio con Tazio Nuvolari fu vincente ed in seguito si decise di provare a lavorare sul granturismo: nel 1946 nacque la Cisitalia Gran Sport, il primo modello al mondo di granturismo del dopoguerra italiano. Questo perchè, a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, le case produttrici di auto avevano sospeso la produzione delle vetture nel 1040.

Design della scultura in movimento

Il motivo fu il suo splendido design dalle linee armoniose e tondeggianti che trasmettevano bellezza e raffinatezza. Alla base della Cisitalia 202 Gran Sport, non a caso, c’era un designer di primo livello. A curarne il look, infatti, vi era Alfredo Vignale, allora capo battilastra degli Stabilimenti Farina e supportato proprio da “Pinin” Farina stesso e Giovanni Savonuzzi.

Il volume frontale presenta un’apertura ovale per il raffreddamento protetto da una calandra di 23 listelli verticali covessi in alluminio. Erano inoltre decorati da una cornice cromata che incastona i fari circolari posti sui parafanghi.  Se guardiamo l’auto di profilo, è impossibile che non notiamo l’evidente matrice “Ponton”. Cionostante, si esibisce lo stile della carrozzeria anteguerra. Troviamo infatti i parafanghi separati con la linea del cofano bassa e la linea protratta dino alla portiera, che conclude con i parafanghi interiori.  La particolarità risiede nel bagagliaio. Per accedervi, infatti, bisogna farlo dall’interno dell’abitacolo.

Grande novità è stata porre il marchio del costruttore sulla coda della 202 Gran Sport, qualcosa fatto per la prima volta in assoluto. é inoltre interessante notare che la scritta Cisitalia figurava in corsivo, in una riproduzione della calligrafia del famosissimo giornalista automobilistico Corrado Millanta. Proprio il suo look raffinato ed elegante ne ha garantito l’esposizione permanente, per la prima volta in assoluto, nel 1951 nel MoMa di New York, decritta come “una scultura in movimento.”

Caratteristiche tecniche

La Cisitalia 202 Gran Sport si distingueva anche a livello di caratteristiche tecniche. Abbiamo già detto in apertura che questo modello, come la maggior parte delle vetture targate Cisitalia aveva a proprio supporto un telaio tubolare, uno dei primi messi in pista ed in strada alla fine degli anni Quaranta.

!Questo modello in particolare, inoltre, venne realizzato dalla famosa ed apprezzata 202 S MM guidata da Nuvolari in persona. Proprio a partire da questo modello ritroviamo non solo il telaio tubolare ma anche un motore d’avanguardia per l’epoca. Ci riferiamo al motore di 4 cilindri di linea.  Inoltre, il motore in questione era stato preso dalla Fiat 1100 ma era stato sviluppato e migliorato sino a raggiungere, inizialmente 55 CV, che divennero poi 60 nella versione Special Sport presentata in seguito.

In conclusione, quest’auto racchiude in sè la bellezza di un’opera d’arte e l’innovazione e la forza di un’auto sportiva sia da strada che da sport, dalla sua nascita fino alla sua fine.

L’apertura è stata nel 1947, quando Cisitalia 202 Gran Sport venne presentata in anteprima alla viglia del Gran Premio d’Italia del 1947, appunto. Una data storica, in quanto era il primo tenutosi nel dopoguerra e realizzato a Milano – nel quartiere del Portello, ad essere precisi – invece che a Monza come al solito.

Aggressività e bellezza si sono racchiuse infine in quest’auto, in grado di diventare la prima granturismo del dopoguerra ed una “statua in movimento” che venne esposta per la prima volta in assoluto per una vettura in maniera permanente in un museo, specialmente uno rinomato come il Museo d’Arte Moderna di New York.

Silvia GiorgiPalermo Post

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