Casa Felicia torna agli eredi di Badalamenti

Francesco Biundo
da Francesco Biundo
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L’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha notificato al Comune di Cinisi, all’Avvocatura Generale dello Stato, all’Avvocatura Distrettuale dello Stato ed alla Prefettura di Palermo la revoca di Casa Felicia, il bene confiscato a Gaetano Badalamenti sito in Contrada Napoli. Il casolare si trova sopra il campo comunale di Cinisi; già era stato assegnato dal Comune all’associazione “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” e ribattezzato poi da quest’ultima “Casa Felicia”, in memoria ed onore di Felicia Bartolotta Impastato la madre di Peppino.

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Già lo scorso anno (qui l’articolo che ripercorre la vicenda) il bene confiscato era stato al centro di uno scontro fra Leonardo Badalamenti, figlio del boss mafioso Gaetano Badalamenti, ed il Sindaco di Cinisi Giangiacomo Palazzolo. Badalamenti intendeva infatti riappropriarsi del casolare, forte della restituzione da parte dei giudici agli eredi del vecchio capo mafia, ma a ciò si oppose fermamente il sindaco Palazzolo. A questa diatriba seguirono delle denunce, sia da parte di Leonardo Badalamenti che denunziò il primo cittadino che da parte del Sindaco nei confronti di Badalamenti per calunnia. Nel primo caso l’inchiesta è stata archiviata. Su Leonardo Badalamenti ai tempi pendeva anche un mandato di cattura internazionale ma la corte di appello di Palermo non ha concesso l’estradizione in Brasile.

Così l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ridà il bene confiscato a Leonardo Badalamenti, le operazioni di immissione in possesso del casolare in Contrada Napoli sono fissate per domani, 25 Febbraio, alle ore 10. Si riapre quindi l’annosa discussione, tra Comune di Cinisi e gli eredi del boss mafioso, che riguarda questo bene confiscato alla mafia. Ancora non c’è stata nessuna dichiarazione da parte del sindaco Giangiacomo Palazzolo, ma sicuramente, come ha già fatto in passato, tornerà a battersi affinché il casolare resti quel simbolo della lotta alla criminalità organizzata ma soprattutto che si continui a promuovere dentro quelle stanza l’arte e la cultura.

Lorenzo Puleo – Cinisi Post

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