Scatta il provvedimento di chiusura per un’area adibita a parcheggio, abusiva nel palermitano

Nicola Scardina
da Nicola Scardina
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Scoperto a Villabate un parcheggio totalmente abusivo

Lo scorso mese di luglio, nel corso di verifiche effettuate dai vigili urbani del comune di Villabate, è stata accertata la presenza, nel paese alle porte di Palermo, di un’area adibita a parcheggio, totalmente abusiva. L’istruttoria successiva ha confermato le irregolarità riscontrate per attività di rimessaggio e parcheggio abusivi, a cui è seguita la chiusura dell’area individuata con provvedimento disposto dall’ordinanza degli uffici del settore Sviluppo del territorio e cura della città.

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Alla proprietaria dell’area abusiva è stato contestato dai caschi bianchi di: “aver esercitato, senza aver presentato relativa segnalazione di inizio attività o richiesta di autorizzazione a questo ente”; costatando che sono state violate diverse leggi regionali e nazionali vigenti in materia.

Dopo circa un mese dall’accertamento dei vigili urbani di Villabate il verbale è stato trasmesso agli uffici comunali competenti e trasmesso al SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) che ha competenza in materia di autorizzazione allo svolgimento di attività commerciali, o comunque aperte al pubblico.

Esaminati gli atti inviati dalla Polizia municipale, e verificati gli atti depositati presso il SUAP, risulta provata la fondatezza della violazione” – risulta dalla scrittura degli uffici comunali di Villabate.

La normativa vigente in materia prevede che: “in caso di svolgimento abusivo dell’attività, il sindaco ordina la chiusura immediata dell’esercizio di vendita” ; per questo motivo il SUAP ha ritenuto necessario avviare il procedimento di chiusura immediata dell’esercizio commerciale abusivo, “in quanto il titolare della ditta al momento dell’accertamento effettuato dal personale della polizia municipale non era in possesso della Scia/autorizzazione per iniziare l’attività di parcheggio”.

Nell’ordinanza, appena emanata dal comune di Villabate, si intima alla titolare di provvedere alla chiusura immediata dell’attività commerciale. Contro tale provvedimento può essere presentato un ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) di Palermo, entro 60 giorni dalla notifica, oppure è possibile fare ricorso straordinario al Presidente della Regione Siciliana entro 120 giorni.

Nicola Scardina

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