Lo scorso fine settimana si è verificato un crollo al controsoffitto del Convitto Nazionale “Giovanni Falcone” di Palermo, a causa di infiltrazioni d’acqua.
Il fatto, fortunatamente accaduto quando il plesso era chiuso, aveva costretto decine di alunni a spostarsi verso altre ali dell’istituto.
A seguito del crollo del controsoffitto, avvenuto nel terzo piano del palazzo di piazza Sett’Angeli, e della successiva denuncia dei genitori di alcuni allievi, così come dichiarato dalla dirigenza scolastico dell’istituto, seguirono alcuni sopralluoghi dei tecnici della Città Metropolitana, ente proprietario del Convitto Nazionale.
In base ai controlli effettuati è emerso che sono in tutto 5 le aule chiuse del Convitto Nazionale, delle quali 3 in via prudenziale e 2 dove sono avvenuti i distacchi di cartongesso e infiltrazioni.
Il crollo del controsoffitto, secondo gli uffici della direzione manutenzione ed edilizia dell’ex Provincia, sarebbe stato causato dall’effetto del maltempo delle scorse settimane.
Ipotesi peraltro confermata dal fatto che, in una delle due aule, è stato necessario fare dei fori al tetto per fare cadere l’acqua che si era infiltrata.
Permangono ancora dubbi sulle tempistiche necessarie per rendere agibili le aule del terzo piano.
Per quanto riguarda i lavori sarà necessario un confronto il rettore dell’istituto e i tecnici della Città Metropolitana, in un incontro che avverrà la prossima settimana.
Si dovrà valutare, nello specifico, se dopo le verifiche sarà possibile aprire le 3 aule chiuse dove non si sono verificati distacchi di cartongesso.