All’ospedale “Cervello” di Palermo i dipendenti di diverse agenzie funebri sono stati costretti a versare la quota per la sosta all’interno dell’area sanitaria della VI Circoscrizione.
Il caso, verificato nella struttura ospedaliera di Via Ugo La Malfa, ha destato scalpore, ed ha causato la reazione del sindacato FENIOF (Federazione Nazionale Imprese Onoranze Funebri) , che in una lettera firmata dal presidente Eugenio Zimmatore ha richiesto alla dirigenza dell’ospedale di rivedere il provvedimento in base al quale anche le agenzie funebri devono pagare il pedaggio nell’area di sosta.
Nella lettera della sigla sindacale di categoria si fa presente l’importanza del ruolo svolto dalle agenzie funebri negli ospedali per svolgere un servizio pubblico importante come quello di garantire la commemorazione dei defunti ai parenti, e il relativo trasporto della salma verso una degna sepoltura.
«Da qualche giorno, in base ad un nuovo provvedimento, riscontriamo richieste di pagamento di pedaggi di uscita dei mezzi in forza alle imprese funebri – scrive Zimmatore nella lettera.
Mezzi necessari per la consegna dei cofani funebri e relative attrezzature che necessitano per la preparazione dei defunti nonché carri funebri con feretro e relativi mezzi al seguito» – prosegue il presidente di FENIOF.
Il pagamento delle quote per il parcheggio, rappresenta una spesa che, seppur minima, andrà a ricadere comunque sui parenti dei defunti.
Se già appare difficile da comprendere, per qualcuno, il pagamento di un parcheggio per andare a trovare un proprio caro ricoverato (fatto purtroppo necessario per evidenti ragioni di stabilità economica della struttura ospedaliera), si pensi cosa debba rappresentare per i parenti del defunto il fatto di dover pagare perfino il parcheggio dei mezzi funebri.
«L’attività funebre rientra tra i servizi indispensabili di pubblica utilità – sostiene la FENIOF – Pertanto, in nessun ospedale italiano viene richiesto il pagamento di pedaggi per i mezzi in forza alle imprese funebri operative per motivi di servizio».
A tal proposito, Zimmatore chiede alla direzione dell’ospedale di “comunicare a coloro che gestiscono gli ingressi ed uscite dall’ospedale di escludere la nostra categoria da tale provvedimento”.
La lettera del sindacato FENIOF, inviata un paio di giorni fa, ad oggi, non ha ricevuto una risposta concreta, tuttavia ci sono state interlocuzioni con il responsabile tecnico dell’ospedale Cervello.