Il richio che il processo a Matteo Salvini per la vicenda dell’Open Arms, bloccata in mare per 19 giorni con 147 persone a bordo nell’agosto 2019, diventi uno spettacolo mediatico c’é tutto. Sia per il temperamento del Leader della Lega, avvezzo a trasformare ogni occasione in ribalta mediatica, sia per la presenza tra i testimoni citati dai legali della ong dell’attore americano Richard Gere.
Su questo punto ha tagliato corto questa mattina il procuratore Lo Voi. “Al di là degli aspetti di spettacolarizzazione della presenza di un famoso attore internazionale che potrebbe avere, sinceramente non credo interessi alla Procura. Ci sono altri e più rilavanti testimoni che possono conferire rispetto a Richard Gere. Non ci pare sinceramente che la sua testimonianza possa apportare un contributo decisivo per la definizione di questo procedimento”.
Così il procuratore Francesco Lo Voi, si é opposto alla citazione a deporre dell’attore Richard Gere nell’ambito del processo a Matteo Salvini, imputato per sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio, che si sta svolgendo nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, per aver vietato lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave Open Arms. La difesa di Salvini non si era opposta alla citazione, fatta del legale della Ong dell’attore statunitense. Piuttosto per Francesco Lo Voi é indispensabile ascoltare sulla vicenda l’imputato “Insistiamo sull’ammissione integrale della nostra lista testi e insistiamo per l’interrogatorio dell’imputato”.
Alla fine tutti i testimoni ammessi, oltre all’ex premier Conte e all’attore Richard Gere, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e tre componenti del cosiddetto Conte uno: l’ex vice premier Luigi Di Maio e gli ex ministri ai Trasporti Danilo Toninelli e alla Difesa, Elisabetta Trenta. Citati anche l’ex direttore dell’Aise e l’ex premier maltese Muscat. Il processo e’ stato rinviato al 17 dicembre per l’esame dei primi tre testimoni della Procura.
Redazione – Palermo Post