Ad un anno dalle elezioni regionali e a pochi mesi dal rinnovo delle amministrative a Palermo la Lega di Salvini infiamma il dibattito nel centrodestra. Il carroccio per voce del suo leader si dice pronto a governare la Sicilia e ad amministrarne le principali Città. Forte di una campagna acquisti senza precedenti, rastrellando transfughi soprattutto dal partito di Renzi, Scoma per ultimo, i deputati regionali Sammartino e Cafeo già da qualche mese.
“Minardo e’ giovane, con esperienza e ha consolidato rapporti di stima che lo fanno riconoscere dagli alleati come un interlocutore affidabile, ne parleremo al momento opportuno”. Cosi’ il leader del Carroccio, in un’intervista esclusiva a “La Sicilia”, in cui rivendica “il dovere di guidare anche una regione del Sud” anche in considerazione degli equilibri nazionali del centrodestra. “di sicuro, in Sicilia la Lega c’è e non sarà semplice spettatrice”.
A stretto giro non tarda ad arrivare la risposta del Presidente Musumeci, che addirittura mette in dubbio la presenza del carroccio nella compagine di governo “Le dichiarazioni del segretario della Lega Matteo Salvini, apparse oggi su un quotidiano regionale, non possono cadere nel silenzio. Di primo acchito verrebbe da dire che appaiono stravaganti per chi dovrebbe avvertire una responsabilità diversa, di guida della coalizione tutta. Capisco la volata da tirare al suo partito, ma dichiarare di volere il sindaco di Palermo, quello di Catania e il presidente della Regione non dovrebbe portare a prendere seriamente la pretesa. Tuttavia, per chi ha la mia storia, c’è un profilo non trascurabile: delegittimare il presidente della Regione eletto direttamente dai siciliani, mentre lavora in una fase storica di crisi, indebolisce l’istituzione e danneggia la Sicilia. Ho rispetto di tutte le forze politiche e non sarò certo io a dividere il centrodestra, ma non sono più disposto a tollerare ambiguità. Se la Lega vuole costruire una prospettiva alternativa a questo governo regionale si assuma la responsabilità di uscirne e ci ritroveremo certamente più uniti dopo, quando – fallita ogni velleitaria ipotesi di favorire la sinistra con una divisione tra noi – si comprenderà che la prospettiva di rinnovamento dell’Isola passa dagli uomini che hanno la responsabilità di favorire il cambiamento. Non si può continuare a stare in un governo e contemporaneamente lavorare per logorarlo”.
Redazione – Palermo Post