Nel Parco delle Madonie un sentiero dedicato a Biagio Conte

Nicola Scardina
da Nicola Scardina
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Nel cuore delle Madonie adesso un sentiero naturale si lega al ricordo di Biagio Conte, indimenticabile figura dal grande spessore umano cara ai palermitani.

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La cerimonia di intitolazione del sentiero a fratel Biagio Conte si è svolta stamattina al bivio di Portella Colla, nel territorio di Polizzi Generosa (Palermo).

Alla cerimonia in memoria del missionario laico fondatore della missione “Speranza e Carità”, scomparso l’anno scorso, erano presenti il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, l’assessore regionale al Territorio e all’ambiente Elena Pagana; il dirigente del dipartimento regionale Ambiente, Patrizia Valenti; il commissario straordinario del Parco delle Madonie Salvatore Caltagirone; il vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante; il sindaco di Polizzi Generosa, Gandolfo Librizzi; il responsabile della missione, don Pino Vitrano, e altre numerose autorità civili, militari e religiose.

«Il fortissimo legame tra fratel Biagio e il creato, quella natura selvaggia in cui si isolava dal mondo e si immergeva per dialogare con Dio, è il filo conduttore di tutta la sua esistenza, della sua vocazione e della sua missione» – ha dichiarato il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani.

L’intitolazione del sentiero naturale al missionario laico palermitano è un omaggio alla sua memoria per continuare la sua missione di fede e di carità.

Il sentiero che Biagio Conte in persona ha percorso alla ricerca di spazi e momenti di contemplazione è lungo 1,8 km, con un dislivello di 110 m, sviluppandosi lungo un tracciato della forestale che da Portella Colla prima scende dolcemente fino al cancello forestale per poi risalire parte del versante nord di Cozzo Sella.

Il luogo venne scelto da fratel Biagio nell’autunno del 2010 per un periodo di eremitaggio durato circa 15 giorni nel rifugio forestale.

Schifani ha annunciato che la Regione Siciliana provvederà alla sistemazione del rifugio forestale, di proprietà del dipartimento regionale dello Sviluppo Rurale, per poi concederlo in uso alla missione “Speranza e Carità” per essere utilizzato come luogo di accoglienza per pellegrini e visitatori.

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