Palermo, 29 Gennaio 2025 – Un sofisticato sistema di frode ai danni dell’INPS e dell’Erario è stato smantellato dalla Guardia di Finanza di Palermo. Un’operazione complessa che ha portato all’esecuzione di 12 misure interdittive e al sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per oltre 7 milioni di euro nei confronti di 21 società e dei loro rappresentanti. Le indagini, coordinate dalla Procura di Palermo, hanno svelato un’organizzazione criminale specializzata in truffe per l’ottenimento di indebite indennità di disoccupazione (NASpI) e in evasione fiscale attraverso l’utilizzo di “società cartiere”. Un duro colpo alla criminalità economica che operava nel capoluogo siciliano, drenando ingenti risorse pubbliche e danneggiando le imprese oneste.
False Assunzioni e NASpI Indebite: 4 Milioni di Euro di Truffa all’INPS con Oltre 700 Falsi Lavoratori
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo ha ricostruito il modus operandi del gruppo criminale, guidato da due soggetti palermitani. Il fulcro della truffa all’INPS consisteva nell’utilizzo di società di comodo, di fatto inattive e inadempienti agli obblighi fiscali e previdenziali. Queste società “regolarizzavano” fittiziamente oltre 700 lavoratori, precedentemente dichiarati come assunti in nero, per poi interrompere immediatamente il rapporto di lavoro. In questo modo, venivano creati artificialmente i presupposti per richiedere e ottenere l’indennità di disoccupazione NASpI, generando un profitto illecito di circa 4 milioni di euro. Un raggiro ben congegnato che ha permesso agli indagati di intascare ingenti somme di denaro pubblico, sfruttando le falle del sistema previdenziale.
Società “Cartiere” e Fatture False: Evasione Fiscale e Truffa Contributiva per Oltre 3 Milioni di Euro
La seconda tipologia di frode, ai danni dell’Erario, si basava sulla costituzione di “società cartiere”, intestate a prestanome ma di fatto dirette dai capi dell’organizzazione. Queste società emettevano fatture per operazioni inesistenti, documentando cartolarmente:
- Fittizie forniture di manodopera: in questo modo, le società beneficiarie potevano evitare di versare i contributi previdenziali e le tasse relative ai propri dipendenti, ottenendo un illecito profitto quantificato in oltre 1 milione di euro.
- Cessioni di beni e prestazioni di servizi mai avvenute: in questo caso, le fatture false servivano a creare costi fittizi per abbattere l’imponibile e quindi le tasse da pagare, per un importo di oltre 2 milioni di euro.
Un sistema fraudolento complesso e articolato, che ha causato un danno complessivo alle casse dello Stato di oltre 7 milioni di euro, tra mancati versamenti e indennità indebitamente erogate.
Associazione per Delinquere e Truffa Aggravata: l’Impegno della Guardia di Finanza a Tutela della Legalità
Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e reati tributari. L’operazione odierna, frutto di un’intensa attività investigativa, testimonia il costante impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alle frodi ai danni dello Stato e alla criminalità economica. Un’azione a tutela delle imprese che operano nella legalità e dei cittadini che hanno realmente bisogno di sostegno assistenziale. L’indagine sottolinea l’importanza di contrastare non solo la criminalità tradizionale, ma anche quella che si annida nel mondo dell’economia, sottraendo risorse preziose alla collettività e alterando le regole del mercato. La presunzione di innocenza resta valida per tutti gli indagati fino a sentenza definitiva, ma l’operazione rappresenta un segnale forte e chiaro: la Guardia di Finanza è in prima linea per difendere la legalità e gli interessi dello Stato.