Luna di Miele amara per un disabile a Palermo

Marialessandra Cimò
da Marialessandra Cimò
3 Minuti di lettura
Il dolce ricordo della luna di miele per Fracesco Serratore si è trasformato in una disavventura, l’uomo torinese, assieme alla moglie, aveva scelto la Sicilia come meta del proprio viaggio di nozze ma ha dovuto fare i conti con una triste realtà: Palermo non è una città a misura di disabile. Così Francesco Serratore si è raccontato: “Dopo aver prenotato tramite il sito, sono andato al liceo Onde beach di Mondello.
La prenotazione via web è avvenuta solo dopo aver chiamato ed essermi accertato che la spiaggia fosse accessibile ai disabili e che ci fosse la sedia ‘Job’ (una sedia a rotelle che facilita l’ingresso in acqua per chi ha difficoltà motorie) in quanto cammino con una stampella e ho difficoltà ad entrare e uscire dall’acqua.” Una volta arrivato alla cassa del lido, l’uomo ha provato ad aiutare una coppia di turisti inglesi, che non riusciva a farsi capire dall’impiegata e, quindi, si è inserito nel dialogo per cercare di dare una mano, una cosa che in realtà ha infastidito la dipendente. Il turista aggiunge: “Quello che mi ha fatto più male è stato ascoltare il termine che la signora usava per definire le persone con disabilità, alle quali il lido riserva le prime file in spiaggia: handicappato. Davanti a lei ho provato un serio imbarazzo.”
È un episodio che non lascia indifferenti e che mette in luce la dilagante inciviltà palermitana. Ad oggi è inaccettabile e del tutto fuori luogo utilizzare parole dispregiative come “handicappato”. La cruda realtà segnala come ci sia bisogno di lavorare tanto sul tessuto sociale della nostra città, affinché si riesca a dimostrare come Palermo sia una città dalla mentalità all’avanguardia e non retrograda.
Rammaricato dalla triste vicenda l’amministratore delegato della società Italo Belga, Antonio Gristina ha risposto che: “Nel lido non è previsto il servizio di accompagnamento per disabili e che le postazioni per gli utenti a ridotta capacità motoria sono vendute con uno sconto del 50% per permettere la fruizione del lido anche agli accompagnatori. Inoltre, ogni anno, la società garantisce, in gratuità, all’Ufficio H del comune, un certo numero di cabine per l’accesso libero al mare agli utenti che appartengono alle categorie disagiate”. Si è accodato al dispiacere anche il sindaco Lagalla che ha dichiarato: “Mi auguro che questo episodio rimanga un caso isolato, confido nell’accoglienza dei palermitani e nella capacità di offrire servizi di assistenza adeguati. Invito Francesco a ritornare a Palermo, augurandomi che il fatto avvenuto non abbia compromesso del tutto il suo soggiorno nella nostra città”.

 

Marialessandra Cimò – Palermo Post 

Pubblicità
Condividi Articolo
Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.