Che “l’Italia senza la Sicilia non lascia nello spirito immagine alcuna”, grazie a Goethe, lo sanno tutti . Quello che forse non tutti sanno, però, è che l’isola non è soltanto incantevole e ricca di storia ma è anche piena di invenzioni e curiosità che vale la pena ricordare, ai siciliani e non. Già, perché molto spesso si finisce per esplorare gli angoli più remoti del mondo, ignorando al contrario panorami e meraviglie sotto casa, che offrono delle chicche molto interessanti da scoprire. Dalla musica al cibo, dalla natura alla medicina, eccone alcune della nostra terra.
Le 5 curiosità sulla Sicilia
In particolare, Antonio Branca inventò una tecnica che gli permetteva di utilizzare un lembo peduncolato del braccio che, unito al moncone del naso per un tempo sufficiente, dava modo di rivascolarizzare e ricreare i tessuti utilizzati per la ricostruzione della piramide nasale.
Leggenda vuole che intorno al 1400 la regina Giovanna d’Aragona fosse a caccia con un seguito di cento cavalieri. All’improvviso, però, scoppiò un violento temporale. La comitiva trovò quindi riparo proprio sotto le fronde del castagno, che nel 2006 è stato pure insignito dall’Unesco della qualifica di “Monumento messaggero di pace”.
Si tratta dell’inganno dell’astuta Fata Morgana la quale, dopo aver condotto il fratello Artù fino ai piedi dell’Etna, decise di non andare più via dalla Sicilia e di costruire la sua casa proprio tra il vulcano e lo stretto di Messina. Nessun marinaio da allora riuscì ad avvicinarsi. Ogni volta che qualcuno cercava di raggiungere la Sicilia dal polo opposto, Morgana infatti gli faceva credere che le due sponde fossero molto vicine: tra gli sfortunati anche il re normanno Ruggero che, gettandosi in acqua convinto di poter raggiungere l’altra sponda a nuoto, annegò dopo poco. Una leggenda ovviamente. In realtà, esiste una spiegazione scientifica a tale fenomeno. Si tratta infatti di una reazione atmosferica causata da una variazione della temperatura che altera la densità e la rifrazione della luce.
Proprio così. Il 26 febbraio 1917 Nick la Rocca, nato a New Orleans nel 1889 ma figlio di emigranti siciliani, incise infatti il primo disco jazz della storia a New York. Le sue radici sicule erano legate sia al padre che alla madre (uno di Salaparuta, l’altra di Poggioreale) che nel 1880 emigrarono in America, come moltissimi d’altronde in quel periodo. Livery Stable Blues il titolo del disco che vendette più di un milione di copie e che permise al gruppo di La Rocca di diventare la band più pagata al mondo nel giro di poche settimane.
Claudia Rizzo – Palermo Post