Al cimitero dei Rotoli è ancora emergenza. Sono quasi mille le bare insepolte e non tarda a riaccendersi la polemica. Stavolta, però, si appresta a diventare un tema politico nazionale. Matteo Salvini, infatti, ha annunciato in una nota che presenterà un’interrogazione parlamentare in Senato e che prossimamente intende fare un sopralluogo a Palermo per verificare di persona la situazione.
A fargli eco in città, a nome della Lega, ci pensa il capogruppo in consiglio comunale Igor Gelarda che su Facebook sferra l’attacco: «Orlando pronto ad accogliere gli Afghani mentre i Rotoli sono ormai un inferno e la città è in abbandono. Ha perso l’ennesima occasione per mostrare di essere (per fortuna ancora per poco) il sindaco della quinta città d’Italia».
Il Carroccio non è nuovo a certe offensive nei confronti dell’Amministrazione comunale. Già a settembre del 2020, quando l’emergenza era la medesima, Matteo Salvini sosteneva che il sindaco di Palermo fosse bravissimo «a insultare la Lega ma pessimo come amministratore» e che le centinaia di bare accatastate al cimitero, senza aver ricevuto degna sepoltura, fossero «uno spettacolo indegno per una città che merita molto di più e molto meglio».
Al di là della polemica politica, è lo stesso direttore del cimitero Leonardo Cristofaro ad avere lanciato l’allarme qualche giorno fa, informando il Comune che «alcuni feretri hanno cominciato a percolare copiosamente» e chiedendo agli uffici competenti di intervenire immediatamente per scongiurare un pericolo sanitario molto grave.
Un’emergenza, questa dei loculi, che è ormai storia nota e che va avanti, con soluzioni tampone, a partire dagli anni Ottanta, quando fu costruito il forno crematorio in un clima di “preoccupante saturazione“ dei posti. Forno crematorio che non funziona ormai da tempo, tanto da costringere i cittadini palermitani a recarsi a Messina o Reggio Calabria per cremare i propri cari.
Restano sulla carta alcuni interventi programmati e mai attuati, o attuati soltanto parzialmente. A cominciare proprio dal progetto di un nuovo forno – finanziato nel 2015 con circa 3 milioni di euro ma mai arrivato alla fase esecutiva dei lavori – e dalle estumulazioni dei loculi a parete lungo la via Papa Sergio, dove si potrebbero recuperare circa mille posti. Così come procede a rilento il trasferimento di alcuni feretri al cimitero di Sant’Orsola.
In attesa di conoscere le prossime mosse di Matteo Salvini, che nel frattempo non indugia ad annunciare l’ambizione della Lega di indicare il prossimo presidente della Regione definendolo «un obiettivo a portata di mano», l’assessore Sala replica: «Stiamo ragionando con il sindaco per trovare tutte le soluzioni possibili per ridurre il numero delle bare che attende sepoltura ed eliminare quanto prima i gazebo che contengono i defunti»
Claudia Rizzo – Palermo Post