Alla scoperta dell’enogastronomia romagnola

Redazione
da Redazione
4 Minuti di lettura

Cari Siciliani, quanto conoscete l’Emilia- Romagna?
Molti di noi la considerano una regione ma non sanno che, L’Emilia e la Romagna hanno tradizioni simili ma diverse, che tengono a rivendicare!
Il nostro focus sarà sulle tradizioni Romagnole, che abbiamo avuto modo di conoscere collaborando con il consorzio Vini di Romagna.

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Il vino:

Non possiamo parlare del vino o del cibo Romagnolo senza prima conoscerne il territorio da dove provengono.
Mare e Appennini, colli, vigneti, borghi e rocche e soprattutto: ospitalità. L’ospitalità Romagnola ci fa dimenticare per un attimo di non essere al Sud!
La cultura del vino è ben radicata e si esprime principalmente tramite il Romagna Sangiovese: un rosso versatile, vivace e allegro e l’Albana di Romagna che è stato il primo vino bianco in Italia a ricevere il riconoscimento DOCG nel 1987, giusto per farvi capire che stiamo parlando di un vino storico.
Il miglior modo per conoscere questi vini è quello di visitare le cantine che li producono da generazioni, per questo non possiamo che consigliarvi :

L’Umberto Cesari (Castel San Pietro Terme BO) che dal 1964 sulle colline di Bologna produce vini Sangiovese e vini tipici dell’Emilia Romagna utilizzando sempre tecniche e macchinari che incontrano il mondo moderno.

Poderi dal Nespoli 1929 (Nespoli FC)
I vini Poderi dal Nespoli sono vini di alta qualità, nel cui spirito si incontrano il sogno di Alfeo Martini e quello della famiglia Ravaioli: portare la grande qualità romagnola nei mercati internazionali.

Presso entrambe le strutture potrete dedicarvi al percorso degustazione seguiti da un sommelier che vi guiderà nella comprensione di questi vini.

Il Cibo:

La cucina romagnola tradizionale ha fortissimi tratti contadini, e si sa, i mezzadri facevano un lavoro di fatica quindi dovevano immagazzinare molte calorie per sopportare i mesi freddi e umidi. Il maiale è l’elemento centrale della cucina romagnola, lo si può trovare in tantissimi piatti come ad esempio all’interno di molte paste ripiene.

La sfoglia della pasta romagnola deve essere rigorosamente fatta in casa, per questo una delle esperienze più significative che possiamo consigliarvi è quella di partecipare ad un corso di cucina a Forlimpopoli, nella famosissima CASA ARTUSI, Il centro di cultura gastronomica che accoglie l’eredità di Pellegrino Artusi e ne rinnova gli insegnamenti nella più viva attualità, non solo museo ma anche scuola di cucina e ristorante.
Il esclusiva a fine pagina troverete la loro ricetta base della pasta fresca.

Come dicevamo al centro della dieta romagnola c’è il maiale: si spazia tra i salumi di ogni tipo, salsiccia, salame, prosciutto e coppa, da accompagnare rigorosamente con la piadina Romagnola.
La Piada, Piadena o Pida a seconda di dove ti trovi, varia dal più grossa a piccola a Ravenna a più larga e sottile a Rimini.
Vi segnaliamo alcuni ristoranti con enoteca annessa, a nostro avviso imperdibili:

-Osteria La Baita, Faenza
-Enoteca Ca dè Bè
-Ristorante Casa Artusi
-Enoteca Ca dè Vèn

 

La pasta di Casa Artusi


La ricetta della pasta fresca all’uovo:
100 gr farina di grano tenero tipo 0 biologica
1 uovo di gallina – allevamento aperto senza antibiotici
Questo rapporto dipende sempre dalle dimensioni dell’uovo quindi impastare inizialmente con 80-90 gr di farina, aggiungere il resto se lo richiederà.

Martina Maggiordomo – Palermo Post

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