Un’imbarcazione di lusso, uno yacht battente bandiera di Palau, è stata fermata e controllata dalla Guardia di Finanza di Palermo. A bordo, nascosti in una cassaforte, sono stati trovati 35.000 euro in contanti, non dichiarati all’Autorità Doganale. L’operazione, condotta dal Guardacoste G.118 “Inzucchi” della Stazione Navale, rientra nell’ambito dei controlli sui traffici transfrontalieri di capitali e ha portato alla contestazione di una violazione della normativa valutaria. Un episodio che sottolinea l’importanza della vigilanza in mare per contrastare le attività illecite e per tutelare gli interessi economici dello Stato e dell’Unione Europea.
L’equipaggio del Guardacoste G.118 “Inzucchi” della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Palermo, durante una crociera operativa, ha effettuato un controllo doganale nei confronti di uno yacht battente bandiera di Palau, un piccolo stato insulare dell’Oceano Pacifico. L’imbarcazione, di proprietà di una società armatrice straniera con sede alle Seychelles, era condotta da un soggetto di nazionalità extracomunitaria. Un controllo di routine, che ha portato alla scoperta di una somma di denaro non dichiarata.
35.000 Euro in Contanti Nascosti in Cassaforte: Scatta la Violazione Valutaria
Durante l’ispezione a bordo, i finanzieri sono stati informati della presenza di denaro contante. All’interno di una cassaforte, opportunamente custodita, è stata rinvenuta una somma di circa 35.000 euro in contanti. Il denaro non era stato dichiarato all’Autorità Doganale all’atto dell’ingresso nella zona di Vigilanza Doganale Marittima di Palermo, in violazione della normativa valutaria.
La normativa doganale, in particolare l’art. 3 del D.Lgs. 195/2008, prevede l’obbligo di dichiarare il denaro contante detenuto in misura eccedente la soglia di 10.000 euro. Un obbligo che vale per chiunque entri o esca dal territorio nazionale, sia via terra, sia via mare o via aerea. La dichiarazione serve a prevenire e a contrastare il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo e altre attività illecite connesse al movimento di contante.
Due Persone a Bordo: Contestata l’Omessa Dichiarazione al Solo Conducente
A bordo dello yacht erano presenti due persone. La normativa individua la soglia di 10.000 euro per ciascun passeggero, ma non esclude la possibilità di contestare la violazione dell’obbligo dichiarativo in presenza di elementi che dimostrino condotte riconducibili al cosiddetto “smurfing”, ovvero il frazionamento elusivo tra più soggetti, appartenenti allo stesso gruppo, di una somma pari o superiore a quella consentita. In questo caso, le Fiamme Gialle hanno contestato l’omessa dichiarazione valutaria solamente al conducente dell’imbarcazione.
Il conducente dello yacht, informato della possibilità di avvalersi della procedura di oblazione prevista dall’art. 7 del D.Lgs. 195/2008, ha scelto di pagare immediatamente una somma pari al 30% del denaro detenuto oltre la soglia consentita dalla legge, estinguendo così la violazione contestata.
L’attività di controllo dei traffici transfrontalieri di capitali è uno strumento fondamentale per la prevenzione e la repressione delle attività illecite connesse al movimento di contante, come il riciclaggio di denaro, l’evasione fiscale e il finanziamento del terrorismo. L’operazione della Guardia di Finanza di Palermo, in particolare, dimostra l’efficacia del dispositivo aeronavale del Corpo nella tutela degli interessi economici dello Stato e dell’Unione Europea, e conferma il ruolo della Guardia di Finanza come polizia economico-finanziaria in mare, con competenza esclusiva in questo ambito.