La Sicilia nel settecento e nell’ottocento è stata l’Isola mitica dei viaggiatori stranieri, tappa obbligata del grand tour europeo. Un’Isola lontana, difficile da raggiungere, spesso con carenze negli alloggi e con strade impercorribili, ma questa non è una novità. Partinico era un crocevia del percorso che da Palermo portava a Monreale e poi a Segesta, una tappa obbligata e non un semplice passaggio o un luogo di sosta per poi riprendere il cammino. I viaggiatori concordano con lo splendore della Sala di Partinico, dei suoi profumi, dei colori e della magnificienza delle terre coltivate. Nel 1805 Marie Joseph marchese di Foresta, si reca a Partinico dipingendo un poetico ritratto della città, che allora contava 11.000 anime, piacevolissimo, soffermandosi sulla felicità degli abitanti, sull’amenità del luogo e sulla feracità delle sue terre: “J’allai de très-bonne heure prendre gìte à Salla di Partenico, jolie petite ville; peuplèe d’environ onze mille ames, et situèe au fond d’un riche bassin où d’abondantes eaux entretiennent la verdure, rèpandent la fraìcheur, portent la feconditè. J’eus tout le loisir d’en admirer le rians aspect, d’en parcourir les praires, les vignobles, les verges, source intarissable de richesse pour le heureuses familles qui les cultivent. a peu de distance de la ville, le prince Leopold, second fils du roi règnant, posséde une belle maison de plaisance entourée d’un parc fort giboyeux. Salla di Partenico, fondeè, vers le commencement du quatorziéme siécle, par des moines de l’abbaye del Parco situèe non loin de là, rappelle le nom, et rèpond à la position topographique de l’antique Parthenicum, dont il est fait mention dans l’Itinèraire

d’Antonin“. LETTRE XVI pag. 233. Marie Joseph Foresta (marq. de.) Lettres sur la Sicile. 1805, Volume 2. Foresta si reca espressamente a visitare la villa del principe Leopoldo di Borbone che il re Ferdinando aveva acquistato per il suo secondogenito. La villa era ubicata tra la Cantina e Casa Santa: “Sono andato molto presto a prendere alloggio alla Sala di Partinico, bella cittadina, popolata da circa undicimila anime, e ubicata in fondo ad una ricca conca, dove le acque abbondanti mantengono il verde, diffondono la frescura, portano fertilità. Ho avuto tutto il tempo per ammirare l’aspetto ridente, di percorrere i prati, i vigneti, i cantieri, fonte inesauribile di ricchezza per le famiglie felici che le coltivano. A poca distanza dalla città, il principe Leopoldo, secondogenito del re in carica, possiede una bella casa di villeggiatura, circondata da un parco ricco di selvaggina. Sala di Partinico, è stata fondata verso l’inizio del quattordicesimo secolo, dai monaci dell’Abbazia del Parco, ubicata non lontano dal lì, ricorda il nome e corrisponde alla posizione topografica dell’antica Parthenicum, menzionata nell’Itinerario di Antonino”. Un affresco che ancora si riesce a cogliere e godere nella sua splendida Piana che dalle montagne che la circondano degrada sul mare con in primo piano, quasi fosse un Genius Loci, il Monte Cesarò, quasi Nume tutelare della città.
Immagine di copertina: Veduta della Sala di Partinico, Disegno di Franz Wenzel, litografi Domenico Cuciniello e Lorenzo Bianchi; tratto da “Viaggio Pittorico nel Regno delle due Sicilie dai ss.ri Cuciniello e Bianchi dedicato a sua Maestà il Re Francesco Primo, 3 voll.,180 litografie su carta di Cina, il folio, presso gli editori, S.Anna di Palazzo,senza data (1830-1833).
Antonio Catalfio – Palermo Post