Lo scorso 19 dicembre il liceo scientifico “G. D’Alessandro” di Bagheria ha vinto il Premio Giornalistico “Mario e Giuseppe Francese”, per la partecipazione con il cortometraggio “La ragazza del mare” al concorso indetto per le scuole.
L’istituto bagherese è giunto finalista tra 4 scuole concorrenti, aggiudicandosi il premio con la seguente motivazione: “Per la qualità della narrazione, delle riprese e dell’interpretazione”.
La Commissione ha particolarmente apprezzato la capacità di «avere saputo coniugare la denuncia del fenomeno mafioso alle componenti dell’immaginario, del sogno, della metafora».
Particolarmente incisiva un’ulteriore nota della commissione: «Il livello espresso dal montaggio e il contributo musicale sui titoli di coda regalano emozioni e arricchiscono il lavoro rendendolo ulteriormente meritorio».
La realizzazione del corto è stata impreziosita dal’inserimento, nei titoli di coda, del brano musicale “Ti parlo con il cuore”, scritto da Michelangelo Balistreri, e composto dal Maestro Mauro Visconti.
L’esecuzione del brano è stata curata dall’Orchestra “D’Alessandro Ensemble”, diretta da Vincenzo Baldone.
Una delegazione dell’IIS “G. D’Alessandro” si è recata il 19 dicembre presso il Real Teatro Santa Cecilia per partecipare alla cerimonia di premiazione, accompagnati dalla dirigente: la professoressa Angela Troia, e dalle responsabili del progetto, le professoresse Di Liberto, e Prestigiacomo.
Della delegazione erano presenti anche alcuni allievi che hanno partecipato alla realizzazione del cortometraggio: Giuseppe Fontana, Alessia Lunetta, Christian Baldone, Gabriele Magoga, l’esperto esterno Rossella Scannavino, e Michelangelo Balistreri, che nel corto ha interpretato il ruolo di un pescatore.
L’amministrazione comunale di Bagheria, guidata dal Sindaco Filippo Tripoli si è congratulata con gli allievi dell’istituto “G. D’Alessandro” per la vincita del prestigioso premio.
Il Premio Giornalistico “Mario e Giuseppe Francese”, dedicato a due giornalisti vittime di mafia
Il Premio Giornalistico “Mario e Giuseppe Francese”, giunto quest’anno alla sua XXV edizione, è stato istituito nel 1993 alla memoria di Mario Francese, cronista palermitano ucciso dalla mafia.
Il premio viene assegnato periodicamente dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia.
Il premio giornalistico intitolato a Giuseppe Francese venne istituito in seguito, all’interno di quello dedicato al padre Mario. Fu proprio grazie a Giuseppe Francese che venne riaperta l’inchiesta sul delitto del padre, fino ad arrivare a rendergli giustizia.
Mario Francese (Siracusa, 6 febbraio 1925 – Palermo, 26 gennaio 1979) si occupò di diverse inchieste riguardanti il fenomeno mafioso: la strage di Ciaculli, il processo ai corleonesi del 1969 a Bari, l’omicidio del colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo, ed altro ancora.
Nelle sue inchieste entrò profondamente nell’analisi dell’organizzazione mafiosa, delle sue spaccature, delle famiglie e dei capi, specie di quella corleonese legata a Luciano Liggio e Totò Riina.
La sera del 26 gennaio 1979 Mario Francese venne assassinato a colpi di pistola a Palermo, davanti a casa sua.
Per il suo omicidio sono stati condannati nel 2001: Totò Riina, Leoluca Bagarella (che sarebbe stato l’esecutore materiale del delitto), Raffaele Ganci, Francesco Madonia, Michele Greco e Bernardo Provenzano.
Le motivazioni della condanna nella sentenza d’appello furono: «Il movente dell’omicidio Francese è sicuramente ricollegabile allo straordinario impegno civile con cui la vittima aveva compiuto un’approfondita ricostruzione delle più complesse e rilevanti vicende di mafia degli anni ’70».
Giuseppe Francese, che per anni si era dedicato a inchieste sulla ricostruzione dell’omicidio del padre, non riuscì ad aspettare il processo di appello: quel vuoto che non lo aveva mai abbandonato lo portò a togliersi la vita, nella notte tra il 2 e il 3 settembre 2002 nella sua abitazione.
Per questo motivo, come per Rita Atria è annoverato tra le vittime, benché indirette, del potere mafioso.
Fonte: Ufficio Stampa del Comune di Bagheria.
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