Tra pochi giorni avrebbero dovuto avere avvio le attività previste per l’anno scolastico in corso ma l’Istituto Comprensivo Statale Leonardo Sciascia, all’interno del quale sono nate le “Officine Zen”, ha subito un furto e tutte le attrezzature dei laboratori non sono più a disposizione degli studenti e degli abitanti del quartiere.
Nel 2019, la scuola insieme all’associazione Handala, che opera soprattutto nei quartieri Zen, Kalsa e Albergheria, ha ristrutturato quattro aule grazie al progetto “Trame”, finanziato dal Mibact, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in un partenariato che includeva anche Lisca Bianca, Send e l’Università degli Studi di Palermo. Le aule sono state trasformate in laboratori di falegnameria e tappezzeria rivolti alle alunne e agli alunni della scuola secondaria e agli abitanti dello Zen.
In questi anni, le Officine Zen hanno ospitato corsi e laboratori mirati al contrasto della dispersione scolastica che hanno fornito competenze ad adolescenti e adulti, hanno creato occasioni di apprendimento e socializzazione, hanno riqualificato spazi della scuola rendendoli più funzionali alle attività didattiche e spazi del quartiere nell’ottica di creare luoghi di aggregazione e comunità. Il furto, però, compromette il proseguimento dell’importante lavoro avviato nel quartiere. L’associazione Handala ha avviato una campagna di crowdfunding per chiamare la città di Palermo a contribuire all’acquisto delle attrezzature rubate.
«Le Officine Zen sono un importante luogo di apprendimento e di formazione per gli adulti e per i bambini del quartiere – dice Lara Salomone, presidente dell’associazione Handala – ma sono anche uno spazio di confronto dove gli abitanti dello Zen hanno modo di incontrare esperti che oltre a insegnare loro l’utilizzo degli strumenti, insegnano anche le tecniche di progettazione e di realizzazione di vari manufatti, legandoli sempre agli spazi della scuola e agli spazi del quartiere».
Per poter continuare le attività servono un compressore ad aria elettrico, un trapano a colonna, un seghetto alternativo, un trapano avvitatore, una levigatrice, una smerigliatrice, una pistola di soffiaggio, una troncatrice, un set punte avvitatura, una sparapunti pneumatica, due trapani e le punte, un trapano avvitatore a batteria. La stima dei costi per riacquistare tutta l’attrezzatura è 2.500 euro.
«Rinunciare alle Officine Zen – continua Lara Salomone – significa rinunciare a una possibilità di emancipazione e di autonomia per gli abitanti dello Zen». Si può contribuire donando gli attrezzi o sostenendo la raccolta fondi attiva su www.gofundme.com per riacquistarli.