È nato un bambino sulla nave Geo Barents

Elena Cicardo
da Elena Cicardo
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Si chiama Alì ed è nato a bordo della Geo Barents, la nave di Medici senza frontiere. La sua mamma, Fatima, partita con i suoi tre figli e il pancione, era stata salvata 48 ore prima.

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Con il piccolo appena nato, da 254, i naufraghi a bordo della nave umanitaria diventano 255. Sono stati recuperati in tre diverse operazioni di salvataggio. L’ultima è stata completata ieri, quando la nave della Ong ha salvato 90 persone, tra cui due donne in gravidanza, da un gommone sovraffollato, di cui una è proprio Fatima.

“Il viaggio difficile, le dure condizioni, lo stress estremo e la profonda disidratazione hanno innescato il travaglio – dicono i soccorritori di Medici senza frontiere. – Ha affrontato la straziante traversata su una barca gremita e instabile, temendo per i figli che viaggiavano con lei”.

Mamma e figlio adesso hanno bisogno di scendere urgentemente a terra. Fatima non sta bene. “Nonostante il lieto evento, le sue condizioni sono critiche e necessita di cure mediche specialistiche immediate – fa sapere il team di Msf. – Chiediamo alle autorità maltesi e italiane di organizzare un’evacuazione medica urgente per lei, i suoi 4 figli e un’altra donna incinta di 9 mesi”.

Tra i 90 sopravvissuti recuperati ieri in mare in acque internazionale di fronte alla Libia c’erano anche 30 minori, tra cui anche un bambino di due anni. E adesso sulla Geo Barents, delle 255 persone, si contano ben 80 minori non accompagnati. Tra loro c’è anche un bambino di 10 anni che ha raccontato tra le lacrime agli operatori che suo fratello non è riuscito a partire dalla Libia e a imbarcarsi sul suo gommone.

In questi giorni la situazione nel Mediterraneo e a Lampedusa per i migranti è pessima. L’hotspot è al collasso con oltre 700 ospiti a fronte di una capienza massima di 350 persone. Ieri una bimba di sei mesi arrivata lì insieme alla madre è morta all’improvviso. E purtroppo anche le tragedie in mare, come quella dei due fratellini, uno di sei mesi e l’altro di sei anni, dispersi insieme ad altri due migranti, dopo che il barcone che su cui viaggiavano si è ribaltato. Altri sei migranti mancherebbero all’appello delle 31 persone che i soccorritori hanno salvato ieri dopo il naufragio di un altro barcone.

La nave umanitaria di Medici senza frontiere non è l’unica in missione nel Mediterraneo in questo momento. C’è la nave Humanity 1 e la Sos Humanity con 261 persone a bordo che sta navigando verso nord e a cui va assegnato immediatamente un porto sicuro. “Abbiamo presentato tre richieste di Place of safety a tutte le autorità competenti – fa sapere il team. – Finora, non c’è stata alcuna risposta positiva”.

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