L’identità di Cagliostro

Marialessandra Cimò
da Marialessandra Cimò
3 Minuti di lettura

Cagliostro, all’anagrafe Giuseppe Balsamo, è stato un uomo dotato di una personalità eccentrica ed eclettica, nella sua vita è stato un mago e un guaritore, un alchimista e un truffatore riuscendo, così, a sedurre e a sedere nei salotti più importanti europei.
Nato nel 1743 nel quartiere dell’albergheria a Palermo fin da subito è affascinato dal mondo della medicina e al seminario di San Rocco apprende le prime nozioni di botanica. Ma il suo animo ribelle lo porta ad essere espulso dal seminario e successivamente anche dalla città di Palermo. Nel 1766, così, si trasferisce a Malta e dopo qualche anno diventa il Conte Alessandro Cagliostro ma è a Roma che incontra Lorenza Feliciani. Nel 1768 i due si uniscono in matrimonio e mettono in atto una serie di truffe, una di questa però li costringerà ad emigrare da Roma e iniziare a girovagare per l’Europa.
A Londra Cagliostro si afferma come mago, dopo aver predetto alcune vincite andate a segno; in Russia si dedica a guarire malati ma non avendo riscosso successo si allontana per stabilirsi in Francia, a Strasburgo, dove diventa il capo spirituale della città e risiede nella casa di un massone, membro di una loggia di ispirazione egiziana. Qui, finalmente,  riesce a diffondere le sue idee, le sue conoscenze e dà prova delle sue capacità compiendo prodigi ma, costretto ad abbandonare anche la Francia, torna in Inghilterra da cui dovrà scappare, a seguito di numerose campagne “anti-Cagliostro”, volte a smascherare la sua vera identità.
Si trasferisce dunque in Svizzera, Torino, Alessandria, Genova, Parma e Trento in cerca di approvazione da parte della chiesa al suo “rito egiziano”.
A Roma vorrebbe far riconoscere ufficialmente la sua massoneria ma avendo perso credito e ormai deriso da tutti non sarà ricevuto dal papa.
A seguito dell’insorgere della rivoluzione francese è considerato uno dei suoi cospiratori e la sua posizione è aggravata ulteriormente dall’accusa da parte di sua moglie, Lorenza, alle autorità ecclesiastiche di eresia e di appartenenza alla massoneria. Viene, così, arrestato e condotto alla fortezza di Castel Sant’Angelo e la Santa Inquisizione lo condanna a morte per la sua attività massonica e di negromanzia. Graziato dal pontefice Pio VI nel 1795, dopo una durissima prigionia che lo rende folle, muore.

Pubblicità

Si è scritto tanto su Alessandro Cagliostro e sono tante e varie le testimonianze ma una delle poche certezze sul suo conto è questa sua stessa frase: “…io non sono di nessuna epoca e di nessun luogo; al di fuori del tempo e dello spazio, il mio essere spirituale vive la sua eterna esistenza…”  

 

Marialessandra Cimò – Palermo Post

Condividi Articolo
Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.