Non vedevamo un arbitraggio così scandaloso dai tempi del Playoff 2018 a Frosinone, oggi l’arbitro Gianluca Manganiello si è mostrato assolutamente inadeguato al ruolo. Dobbiamo constatare che partite continuano ad essere condizionate in modo discrezionale, nonostante la tecnologia. Certo sarebbe arrivato il momento di mettere in discussione il funzionamento dell’Aia dopo le inchieste di calciopoli nel 2006, lo scandalo dei rimborsi e per ultimo il caso D’Onofrio. Ed oggi viene davvero difficile pensare alla buona fede di arbitri e sala var. È stato negato un rigore sacrosanto al Palermo sullo 0-0, è stata tirata una linea obliqua in occasione del Gol del Venezia ed incredibilmente annullato l’1 a 1 di Bettella per un fuorigioco assolutamente ininfluente di Soleri. Una vergogna che ci condanna alla seconda sconfitta consecutiva dopo Cosenza.
C’è da dire che Gianluca Manganiello a parte gli uomini di Corini hanno fatto davvero poco per evitare questa sconfitta. In campo si sono visti i difetti di sempre ed in panchina, se possibile, la confusione è stata anche maggiore. Come sempre cambi tardivi e sbagliati, primo tempo regalato ai veneti e gioco assolutamente privo di idee. Ai soliti limiti tecnico-tattici oggi si sono sommate anche alcune prestazioni dei singoli veramente sottotono. Brunori su tutti si è letteralmente spento. La sua è stata una prestazione svogliata, oltre al rigore sbagliato ed un cinismo sotto porta dimenticato strada facendo.
Con lui quasi tutto il resto della squadra. Salviamo solo Pigliacelli, che nel primo tempo tiene il risultato sullo zero a zero e Di Mariano che non si è risparmiato un solo minuto, andando anche a pungere quando ha potuto. Fasce laterali come sempre terreno di conquista avversario e centrocampo colabrodo oltre che privo di idee hanno fatto l’ennesimo disastro.
Non vogliamo aspettare di ascoltare e citare le scuse che accamperà oggi il tecnico del Palermo per giustificare la sconfitta, ma piuttosto chiudiamo con l’amara riflessione di un Palermo che anche a livello di peso dirigenziale viene preso a schiaffi fin troppo facilmente.