“I libri devono viaggiare di mano in mano, di casa in casa, da occhi a occhi, solo così possono realizzare la loro vocazione, che è quella di distribuire bellezza a tutti. Lasciate leggere i vostri bambini. Riempite le loro stanze di libri, colorati, nuovi, vecchi, antichi, moderni, contemporanei, pieni di disegni e uno con la copertina senza titolo e le pagine bianche. Regalate loro il mondo e ve lo restituiranno migliore“. Giuseppe Maurizio Piscopo
Appena levigato dalla pietra pomice, direbbe Catullo, freschissimo di stampa è già un successo editoriale il nuovo libro del maestro Giuseppe Maurizio Piscopo, “La vita è un alfabeto”, Navarra Editore, collana Kids, pagine 128, 16 euro, con una prefazione di Salvatore Ferlita e le splendide illustrazioni di Tiziana Viola Massa. Non appena varcata la soglia dell’aula della nostra scuola elementare, l’occhio cadeva sui pannelli messi in alto nelle pareti, con le lettere dell’alfabeto, O come Oca, A come Albero, H come Hotel, con la maiuscola corsiva che sembrava un affascinante geroglifico. Ed imparando a leggere e scrivere, quelle lettere si manifestavano giorno dopo giorno con contenuti diversi, viaggiando nella nostra fantasia inesauribile. Il volume di Piscopo si snoda proprio attraverso le storie che iniziano con una lettera dell’alfabeto, un libro dedicato ai bambini e a chi ama i bambini, ai genitori, ai nonni, alle zie, al mondo della scuola. Un caleidoscopio attraverso il quale leggere il mondo con la purezza e la curiosità che abbiamo perso col tempo. “Una testimonianza nei confronti dei bambini – dichiara Giuseppe Maurizio Piscopo – che sono la più grande ricchezza dell’umanità, una nuova maniera di ascoltarli e di avvicinarci alle donne e ai bambini, perché le donne fanno nascere questi bambini e meritano un grandissimo rispetto”.

L’originalità di questo lavoro scritto da un maestro ribelle e visionario sta nel format di ogni capitolo, uno per ogni lettera dell’alfabeto, dalla A di Ascolto alla Z Generation, e dei temi che riguardano i bambini, spesso molto più avanti degli adulti: bambini che sbarcano da soli, vittime della prepotenza della mafia, bambini che sognano un mondo migliore, che non hanno paura di nulla e che affrontano la vita con grande fantasia e indicano la strada per risolvere i problemi dei grandi, bambini che giocano, che leggono, che cantano, che vivono il carcere con le madri senza aver commesso nessun reato, bambini che si confrontano con i nonni e con il mondo, bambini che accettano gli altri con amore. Il libro è stato già presentato alla Via dei librai ed ha riscosso un enorme successo. Oggi, alle ore 18, sarà presentato alla libreria Feltrinelli da un gruppo di sette donne: Rosa Distefano che coordinerà e condurrà la seconda presentazione del libro. Il taglio è quello dell’eleganza e del sorriso con gli interventi flash di Aurora Fumo (Dirigente scolastico), Maria Grazia Lala ( Scrittrice); Daniela Balsano ( Docente); Rosa Vitale ( Docente); Angela Fogazza ( Maestra); Tiziana Viola- Massa ( Illustratrice del libro); Silvia Vaglica pianista internazionale). I temi eseguiti

al pianoforte da Silvia Vaglica e Maurizio Piscopo alla fisarmonica sono un viaggio nel mondo dell’infanzia. Si parlerà del libro, ma anche delle maestre, di vestiti, di profumi, di specchi, di sarti, parrucchieri, fiori e tanta musica con il pianoforte di Silvia Vaglica che ha suonato al Teatro Massimo di Palermo e alla Scala di Milano e Maurizio Piscopo che ha suonato ni li scaluna di varberi di tanti saloni. Il maestro Piscopo nella seconda presentazione alla Feltrinelli vuole ricreare l’atmosfera della scuola elementare di oggi, dove i maestri sono scomparsi e vivono con difficoltà la loro presenza in una scuola tutta al femminile.
La presentazione del libro si intreccia con una bella storia di un bambino migrante, Mustafà, accolto dal maestro Piscopo a scuola e non più rivisto: “Sto cercando un bambino che fa parte delle storie – dice Piscopo – che si chiama Mustafà, avevo preparato un regalo di natale nel 2019 ed è rimasto infiocchettato perché il bambino è stato adottato e non l’ho più rivisto, questo sarebbe il mio sogno, vorrei dedicarlo a lui questo libro. Questo bambino mi ha insegnato tante cose, aveva la passione per la radio che gli ho regalato”.
“Per oltre quarant’anni – testimonia l’autore nel libro – ho svolto il difficile mestiere di maestro nelle scuole pubbliche. Nel 1968 nella città di San Francesco ho fatto un voto, ho deciso di scegliere questo lavoro impegnativo che presenta tante difficoltà. Non è stato un percorso facile per me che sono nato in un paese complesso ed amaro e che per certi versi ha segnato la mia infanzia: Favara, in provincia di Agrigento, è il paese più bizzarro del mondo, un paese esagerato in tutto, che mi ha aiutato a crescere, a capire le difficoltà della vita, a comprendere soprattutto la povertà. Fare il maestro non è facile per nessuno, non è un mestiere che possono fare tutti. Mi sono chiesto più volte che cosa potevo lasciare ai bambini che ho conosciuto nella mia vita, a quelli che hanno pianto il primo giorno della prima elementare, spaesati e impauriti, e che ho visto piangere l’ultimo giorno della quinta, quando ci si lascia per intraprendere un altro viaggio pieno di incognite. A questi bambini, ai quali ho allacciato le scarpe, che ho incoraggiato, che ho visto crescere, che ho allontanato dalla violenza e certe volte dalla cattiva strada, che ora sono padri e madri di famiglia con figli grandi, desidero lasciare questo libro come dono e come testimonianza. Il libro è rivolto a tutti, non solo ai piccoli lettori ma anche alle loro famiglie; si può leggere insieme per riflettere, divertirsi,sognare e impegnarsi nella speranza di creare un nuovo modo di affrontare le difficoltà che la vita pone ogni giorno. Certe volte ho ascoltato delle persone che mi hanno detto che ai bambini non bisogna parlare di certi argomenti, non sono d’accordo. I bambini sono più avanti e più saggi degli adulti, sanno fare tesoro degli insegnamenti e seguono le tracce dei genitori, che devono avere il coraggio di fermarsi, di trascurare i loro impegni ed ascoltarli. Le storie di questo libro affrontano argomenti molto diversi ma il filo conduttore è l’amicizia, la solidarietà, l’ascolto, il rispetto delle fasce deboli, la condanna delle guerre, della mafia, di ogni forma di violenza e invita tutti i governanti a mettere i bambini al primo posto. Un maestro è per sempre e rimane nel cuore dei bambini per tutti i giorni della loro vita”.
Giuseppe Maurizio Piscopo (Favara 1953), maestro elementare, compositore e musicista, ha collaborato con Radio Rai Sicilia e attualmente scrive per diverse testate, tra le quali Ripost, Sicilia ON Press e Malgrado tutto. Ha pubblicato, tra gli altri, Musica dai saloni (Casa Museo Palazzolo Acreide, 2008), Merica Merica. Viaggio verso il nuovo mondo, con Salvatore Ferlita e le foto di Angelo Pitrone (Salvatore Sciascia Editore,2015), Le avventure di Lino Panno (Qanat Edizioni, 2017), La maestra portava carbone, con Salvatore Ferlita (Torri del Vento, 2018), Il vecchio che rubava i bambini (Aulino Editore, 2019), finalista al Premio Racalmare, Raccontare Sciascia, con Angelo Campanella (Navarra Editore, 2021), Vitti ’na crozza. La storia e la musica dei fratelli Li Causi, con Antonio Zarcone (Lilit Books, 2021).
Antonio Catalfio – Palermo Post