“Caro Giovanni, Volevo chiederti scusa. Noi con te noi abbiamo perso”
Momenti di grande commozione si sono verificati ieri, 19 novembre, nel corso della trasmissione “Che Tempo che fa”, in onda sul Canale 9, in cui Luciana Littizetto ha voluto ricordare il dramma del suicidio a Palermo di un 13enne, avvenuto poche settimane fa.
Il fatto di cronaca ha causato profondo sgomento nell’opinione pubblica, dietro il quale si nasconderebbero atti di bullismo subiti dal minorenne, emersi nel corso delle indagini sulle chat da lui frequentate, e che conterebbero degli insulti pesanti e discriminatori nei suoi confronti: “sei un gay, sei una femminuccia”.
La popolare attrice piemontese, a fianco del conduttore Fabio Fazio ha voluto dedicare una toccante lettera a “Giovanni” (nome fittizio); lanciando un forte e chiaro segnale di protesta contro il bullismo, la violenza, e l’omofobia.
«È stata una settimana difficile, piena di notizie terribili, soprattutto le ultime, ma io prima che succedessero queste ultime cose, avevo letto di una notizia orribile. Un ragazzo di 13 anni che si è tolto la vita a Palermo» – così Luciana Littizzetto introduce la sua lettera.
“Caro Giovanni, Volevo chiederti scusa. Noi con te abbiamo perso. E abbiamo perso nella maniera più terribile, perché è stata una sconfitta ma senza nemmeno un vincitore. Hanno perso gli adulti, ha perso la scuola che doveva proteggerti, ha perso la società che ancora non capisce quanto sia utile, e necessaria, e fondamentale un’educazione sessuale e sentimentale a scuola” – le commoventi parole contenute nell’inizio della lettera della popolare attrice.
“Oggi in Italia un giovane su sei è vittima di bullismo, il 20% è tra gli undicenni, più femmine che maschi. Il 70% dei ricoveri per tentato suicidio sono giovani, e dall’inizio della pandemia, questi casi sono aumentati a dismisura. Quindi sono tanti, tantissimi… ma anche se fosse solo uno, sarebbe comunque una tragedia” – prosegue la Littizetto.
La lettera continua con un appello rivolto a tutti i ragazzi vittime di bullismo: “Chiedete aiuto, scegliete un adulto, quello che vi sembra meno pirla, e andate a parlare con lui, raccontategli tutto. Fidatevi di me. I bulli possono essere sbullonati. E con l’aiuto di un adulto, li sbulloniamo più in fretta” .
“Di solito davanti a questi dolori si dice ‘facciamo un passo indietro’. No. Per te Giovanni dobbiamo fare un passo avanti e dire che la battaglia contro il bullismo non è persa. E anche un centimetro guadagnato vuol dire salvare una vita” – la conclusione della lettera indirizzata a “Giovanni”.