Dopo la riunione della Task Force ci sarà il rientro a scuola.
“Il rientro in classe domani per gli studenti di ordine e grado è una decisione ponderata che si è ottenuta attraverso un’articolata discussione e un confronto con tutti i portatori d’interesse del mondo scolastico a cominciare dall’Anci, dalle organizzazioni sindacali, dalle rappresentanze degli studenti e dei docenti”.
Lo ha detto l’assessore regionale siciliano alla Formazione Roberto Lagalla, annunciando il ritorno a scuola in presenza degli studenti della Sicilia per domani, giovedì 13 gennaio. “È evidente che occorre contemperare il diritto alla salute e il diritto allo studio – ha aggiunto Lagalla -, quindi c’è la richiesta di un puntuale monitoraggio sanitario, potenziamento delle vaccinazioni anche all’interno delle classi, una particolare attenzione al distanziamento interpersonale, alla cura e al controllo dei trasporti. Sono tutti obiettivi che per quanto di nostra competenza la Regione adempirà e per quanto riguarda le competenze statali saranno trasferite alla sensibilità del Governo nazionale”.
Come abbiano ponderato la scelta con l’esplosione dei ricoveri di ieri, il riempimento delle terapie intensive e il personale sanitario arrivato allo stremo delle forze ci sfugge e sfugge anche ai sindacato che con voce praticamente unanime stanno condannando la scelta scellerata del presidente Musumeci e degli assessori Razza e Lagalla.
“Tornare a scuola già domani è un gravissimo errore. È assurdo sperare di diventare zona arancione o rossa per tenere chiuse le scuole. Ciò vuol dire auspicare un incremento delle degenze in terapia intensiva”. Lo dice il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, a margine della riunione della task force sulla pandemia tenutasi stamani.
“Anche la Sicilia si arrende a quanto deciso, in solitudine, dal governo nazionale. Da domani 13 gennaio, infatti, tutte le scuole di ogni ordine e grado saranno riaperte”, incalza Claudio Parasporo, segretario della Uil Scuola Sicilia, che aggiunge: “I dati che riguardano i contagi fanno presumere che i numeri ancora non hanno raggiunto il picco e che sicuramente la riapertura degli istituti, in questo momento, contribuirà ad una maggiore circolazione del virus”.
Da libro dei sogni invece la dichiarazione della segretaria della Cisl Scuola Sicilia Francesca Bellia, che evidentemente non ha compreso bene lo stato in cui versa in questo momento la sanità siciliana “Riteniamo, inoltre, assolutamente necessario rendere più veloci i tempi del tracciamento anche attraverso la dislocazione, in alcune scuole polo, di presidi sanitari territoriali che possano semplificare e snellire le procedure di gestione dei contatti a livello scolastico”, aggiunge. “Diventa indispensabile la pronta e veloce attivazione delle Usca. Ribadiamo la necessità di garantire una adeguata e tempestiva fornitura delle mascherine Ffp2 per tutto il personale”. Peccato che ieri sera le USCA dichiaravano di essere sotto organico e di non potere coprire la grandissima domanda e che nel mondo della scuola non vanno tutelati solo i lavoratori con le mascherine Ffp2, ma anche e soprattutto bambini e ragazzi che si stanno sottoponendo ad un elevatissimo rischio, senza alcuna reale ragione.
Simone Di Trapani – Palermo Post