I fuochi pirotecnici hanno sempre rappresentato una delle principali attrazioni del festino di Santa Rosalia, la Santa patrona di Palermo. Per vederli ci sono tre punti privilegiati che da sempre vengono affollati dai palermitani, che si appostano, anche per ore, pur di avere un’ubicazione da cui ammirare nel buio della notte i fuochi pirotecnici, o “ioch’i fuocu”, come vengono chiamati dai più in Città. Il punto dove si concentra il maggior numero di palermitani è chiaramente il Foro Italico, il luogo dove arriva il carro della Santa Patrona, che viene salutato, come da tradizione, dai fuochi pirotecnici.
Decine di migliaia di cittadini si posizionano già ore prima nei migliori punti da cui potere ammirare i “botti”: prato transennato e lunga marea umana a ridosso lungo il Foro Italico da Sant’Erasmo fino alla Cala, sempre sotto l’occhio vigile di un significativo spiegamento di forze. I privilegiati, invece, affollano, con le loro barche, il mare proprio dinnanzi al Foro Italico controllati da un cordone di imbarcazioni delle forze dell’ordine che per motivi di sicurezza non le lasciano avvicinare troppo all’area in cui vengono sparati i fuochi pirotecnici.
Infine c’è il luogo più suggestivo, quello da cui tutto ebbe inizio: Montepellegrino.
Ma, allo spiegamento interforze, alle transenne, ai divieti di transito, anche con bici e monopattini (indecoroso vedere centinaia di monopattini lasciati a piazza tredici vittime), del centro cittadino corrisponde l’assoluta anarchia sul Montepellegrino. Dalle prime ore della sera si sale con l’auto e ci si apposta lungo i rettilinei e i tornanti del versante orientale del Monte che si affaccia sul Golfo di Palermo. Vedere i fuochi pirotecnici da lì è senza dubbio suggestivo, ma viene fatto in modo del tutto anarchico. Le auto posteggiate lungo il parapetto, nei curvoni, negli spiazzi. Nessuna luce, nessun controllo, nessun mezzo di soccorso pronto ad intervenire in caso di incidente, nessuno a regolare il traffico di auto e moto che salgono e scendono dal monte tra la gente che passeggia a piedi completamente al buio. Qualcuno sale con i monopattini, altri in gruppo con le moto, i più in auto facendo uno slalom e manovre rischiosissime pur di trovare il punto migliore da cui ammirare lo spettacolo.
Non è un fenomeno nato quest’anno, è qualcosa che accade da sempre. Forse fa anche parte del fascino stesso del Monte, il suo essere una sorta di zona franca, da sempre meta di coppiette e di tutti coloro che cercano rifiugio da occhi indiscreti. Va bene così, un minimo di deregolamentazione ci fa sentire liberi e che questo avvenga proprio in uno dei simboli della nostra città ha anche un grande fascino. Ma ci sono momenti in cui la sicurezza non può essere lasciata al caso. Allora ci chiediamo: perché Polizia Municipale, Sanitari del 118 e Protezione Civile lo presidiano per l'”acchianata” di settembre e non viene fatta la stessa cosa la sera del 14 Luglio? Basterebbe chiudere il transito ai veicoli e lasciare che chi vuole ammirare dall’alto i fuochi pirotecnici, lo facesse salendo sul monte attraverso il percorso dell’acchianata, a piedi, come si fa il 4 settembre. Per fortuna la rissa è stata solo sfiorata, per fortuna non ci sono stati incidenti, per fortuna nessuno ha gettato una cicca che ha innescato un incendio.
Per fortuna, appunto, viva Palermo e Santa Rosalia