Doveva andare dai nonni a Cinisi. Ipotizzata l’istigazione al suicidio

Redazione
da Redazione
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Istigazione al suicidio: è questo il reato ipotizzato dalla Procura di Palermo, che indaga sulla possibile morte di una giovane di vent’anni, scomparsa dal traghetto Genova-Palermo, nella notte di venerdì. Gli inquirenti hanno formulato questa ipotesi per ragioni tecniche, dato che consentirà loro di procedere all’analisi del contenuto del cellulare della giovane, residente a Codogno (Lodi) e diretta in Sicilia, col fratello, a Cinisi (Palermo) dove vivono i nonni. Nel fascicolo non ci sono indagati: il telefonino fu trovato su un sedile della nave assieme a una felpa. La ragazza potrebbe essersi gettata in mare aperto a seguito di una delusione d’amore: le ricerche a bordo del traghetto non hanno dato esito alcuno.

Mentre quelle in mare continuano senza sosta. Per riuscire a individuare con maggiore precisione il tratto in cui la giovane sarebbe finita in acqua la Procura sta esaminando il suo cellulare. L’ipotesi è che la 20enne abbia mandato un messaggio al fidanzato, partito solo molte ore dopo, chiedendogli perdono per il gesto che stava per compiere e poi sarebbe caduta in mare. Dall’orario in cui il messaggio è stato scritto gli investigatori sperano di individuare il momento preciso del suicidio e quindi il tratto di mare in cui il traghetto si trovava quando la ragazza si è buttata giù.

Gli investigatori, che hanno aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio, hanno sentito anche i genitori e il fratello della vittima. Il ragazzo ha raccontato di non avere trovato in cabina la sorella e di avere lanciato l’allarme. Fratello e sorella erano diretti a Cinisi per trascorrere una vacanza dai nonni.

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