“Stop maxi profitti e speculazione. Non ci ruberete il futuro”, si legge su uno striscione alla testa del corteo. Dopo Bagheria e Mazara del Vallo, che la scorsa settimana ha visto in piazza più di 5 mila persone, oggi la protesta contro il caro bollette è arrivata a Palermo.
In piazza sono scesi i titolari di panifici assieme ad altre categorie di lavoratori, commercianti e semplici cittadini arrivati anche da altre zone della Sicilia. Un corteo che non ha visto la presenza di bandiere di partito né di quelle dei sindacati ma solo cartelli che gridavano “Basta alla speculazione”, “Rispetto per i nostri sacrifici”.
Denunciano aumenti del 300%, delle bollette e di tutte le materie prime, hanno accumulato debiti con i fornitori di energia elettrica, si dicono costretti a licenziare o a dover chiudere le attività se non avranno aiuti immediati. «Abbiamo bisogno urgentemente che chi amministra le città, le regioni, chi governa prenda delle decisioni chiare, nette e serie. Non possiamo più aspettare», dice Giovanni Siragusa di Antudo.
Nella prima mattinata un corteo di auto è partito dal panificio Quartararo e ha sfilato per viale Regione Siciliana per arrivare a piazza Castelnuovo, luogo del concentramento. Da lì il corteo è arrivato fino a Palazzo delle Aquile dove è stato chiesto un incontro con il sindaco Lagalla. A ricevere i manifestanti, dopo alcuni attimi di tensione, è stato l’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti. Durante il corteo, in via Maqueda, i manifestanti hanno ricordato la “Strage del pane” avvenuta il 9 ottobre 1944 quando, in una Palermo devastata dalla guerra, i soldati della divisione Sabauda spararono sulla folla che manifestava contro il carovita e la mancanza di cibo, uccidendo 24 persone e ferendone altre 158.
«Scendiamo in piazza, insieme a tutti gli altri comuni della Sicilia – dichiara Gioacchino Quartararo, promotore della manifestazione – per lottare uniti ad altri lavoratori e famiglie per scongiurare la chiusura delle attività e la perdita di posti lavoro».
«Il rialzo esponenziale delle bollette e, in generale, il caro costi stanno generando una nuova emergenza economica, dopo quella causata dalla pandemia, mettendo a dura prova le famiglie e le attività commerciali e togliendo ossigeno soprattutto alle piccole imprese – ha commentato il sindaco Roberto Lagalla. – Questa mattina, nel corso della manifestazione che si è svolta in città, l’amministrazione ha ascoltato i partecipanti al corteo che hanno manifestato il proprio grido di dolore per il caro bollette e il mio impegno, come sindaco di Palermo, sarà quello di rappresentare la difficile situazione economica al governo regionale e a quello nazionale, consapevole dello sforzo che stanno facendo molti esercenti e molte famiglie per resistere all’incremento dei costi».
La Cna, Confederazione Nazionale dell’Artigianato, ha organizzato per il 7 novembre un’altra manifestazione a Palermo che partirà alle 10 da piazza Croci.