Visite a lume di candela .
Ecco la protesta che domani 15 Dicembre , a partire dalle ore 17 i medici di famiglia metteranno in atto, spegnendo per un quarto d’ora le luci del proprio studio e proseguendo le visite a lume di candela.
È questa la singolare forma di protesta scelta dai medici aderenti alla Fimmg, per lanciare un messaggio alle forze politiche che in proprio in questo momento stanno discutendo la prossima Legge di bilancio.
Il segretario generale della Fimmg Silvestro Scotti, ha voluto sottolineare che ogni candela accesa rappresenterà un grido d’allarme, per le difficoltà che anche un medico di medicina generale sta affrontando insieme ai suoi pazienti. La candela come simbolo di protesta negli studi medici è per sottolineare le condizioni critiche in cui anche i medici di famiglia lavorano.
La scelta di non ricorrere a sistemi di protesta più radicali è dovuta al periodo, dove il picco dell’influenza stagionale sta richiedendo un aiuto maggiore da parte dei medici, quindi una protesta più estrema, potrebbe essere vista come una vera mancanza di rispetto i verso i cittadini assistiti.
In particolare, la Fimmg segnala l’esclusione dai provvedimenti in discussione a sostegno delle imprese e degli studi professionali per sopperire ai costi del caro energia e dell’inflazione.
Scotti continua a ribadire “Non possiamo accettare che la medicina generale sia dimenticata nei provvedimenti dedicati al ristoro dei dipendenti pubblici, per i quali è già stata prevista un’indennità una tantum per il 2023, come anticipo sul prossimo contratto, pari all’1,5 % dello stipendio. Né che sia esclusa, come invece accade, dai provvedimenti del DL Aiuti quater a favore delle imprese”.
Il medico di famiglia definito da Scotti, è un libero professionista convenzionato, assimilabile ad una piccola impresa, e come tale tutti gli oneri di gestione del proprio studio professionale sono a suo carico, compresa la presenza di personale amministrativo e sanitario.