Caro bollette, duemila in protesta a Palermo

Elena Cicardo
da Elena Cicardo
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Sono partiti da piazza Croci per giungere a piazza Verdi. Oggi sono tornate in strada le proteste contro il caro energia, con un corteo di duemila persone che ha visto la partecipazione di sindacati, imprenditori, artigiani, gruppi spontanei e semplici cittadini da tutta la Sicilia dietro a uno striscione che diceva “Diamo luce alla Sicilia. Stop al caro energia”. Con loro c’erano anche decine di sindaci e rappresentanti delle istituzioni.

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La manifestazione ha lanciato l’allarme su una situazione ormai insostenibile per privati e imprese. «In generale da tutte le aziende di tutti i settori, così come da tutte le famiglie, arriva la notizia di un’assoluta insostenibilità economica – dice Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo. – Non c’è impresa che possa reggere l’aumento così speculativo di un bene primario come l’energia». Chiedono un limite all’aumento delle bollette, interventi strutturali, investimenti sulla transizione energetica. La manifestazione di oggi arriva dopo settimane di presidi, manifestazioni e assemblee in tutta la Sicilia. Il rischio, dicono, è anche che la criminalità organizzata approfitti dell’emergenza.

«Oggi è necessario rivendicare interventi immediati per tutelare il potere d’acquisto di salari, stipendi e pensioni», dice Alfio Mannino, segretario regionale della Cgil Sicilia. «Chiediamo che il governo intervenga immediatamente con un trasferimento di fondi straordinari agli enti comunali che sono in difficoltà e che devono essere messi nelle condizioni di aiutare le famiglie che non ce la fanno – dice Tiziana Albanese, portavoce delle Consulte Madonite. – Chiediamo che vengano bloccati immediatamente i distacchi per morosità ma soprattutto chiediamo che le multinazionali dell’energia paghino le tasse sugli extraprofitti».

Le associazioni imprenditoriali chiedono la promozione, anche attraverso l’introduzione di uno specifico credito di imposta del 50%, di impianti fotovoltaici per autoconsumo delle piccole e medie imprese, utilizzando le superfici dei capannoni e prevedendo semplificazioni nelle relative autorizzazioni e nelle fasi di connessione alla rete. Sono sedici i punti che le associazioni di categoria hanno individuato per un intervento immediato finalizzato a arginare la crisi. Tra questi l’applicazione immediata e reale di un tetto al prezzo dell’energia, la moratoria di 12 mesi, prorogabile di ulteriori 12 mesi per le rate delle bollette in scadenza entro il 31 dicembre 2023, l’ ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a giugno 2023, l’incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 30% al 50% e l’introduzione di un meccanismo finalizzato allo slittamento del termine per l’utilizzo dello stesso credito d’imposta legato all’energia, ma anche al gas, finanziamenti a tasso agevolato alle imprese per fare fronte alle esigenze di liquidità determinate dall’aumento del prezzo dell’energia elettrica

Al termine della manifestazione il presidente della regione Renato Schifani ha incontrato a Palazzo d’Orléans una delegazione delle associazioni promotrici del corteo che gli ha consegnato il documento. «Il governo nazionale – ha detto – sta facendo la sua parte con una sforamento di 30 miliardi di euro. La Sicilia si impegnerà a individuare delle risorse e farà pure la sua parte. È già anticipata per esempio la moratoria sulle scadenze Irfis di fine anno».

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