Si è conclusa questa mattina all’Arsenale della Marina Regia di Palermo una vicenda relativa ai beni archeologici del patrimonio regionale illecitamente sottrati.
Sono stati, finalmente, restituiti 38 importanti reperti archeologici da parte del direttore dell’Allard Pierson Museum di Amsterdam, Wim Hupperez, alla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana.
I reperti provengono dal sito subacqueo della Secca di Capistello a Lipari ed erano esposti nelle sale del Musei olandese quando, in occasione della mostra Mirabilia Maris, sono stati riconosciuti da Sebastiano Tusa come provenienti dai fondali siciliani.
Il relitto di Capistello, risalente al III secolo avanti Cristo, si trova tra i 60 e i 90 metri di profondità. È stato scoperto negli anni 60 ed è uno dei siti più importanti per la storia dell’archeologia subacquea in Sicilia. Oltre cinquant’anni fa dei sub siciliani lo individuarono e qualche anno dopo un gruppo tedesco avviò le indagini ufficiali. Nel corso degli anni fu soggetto a numerose depredazioni e ottenne il soprannome de “Il relitto maledetto” a seguito di alcuni incidenti occorsi ai sommozzatori. Il sito, in anni recenti, è stato sottoposto alla Soprintendenza del Mare a numerose operazioni di controllo e di tutela grazie all’ausilio di mini sommergibili e di subacquei altofondalisti. Nel Museo Eoliano di Lipari si trova oggi una consistente esposizione di reperti provenienti dalla Secca.
Alla cerimonia di consegna erano presenti l’assessore regionale Samonà, la Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni e il comandante del nucleo tutela del patrimonio culturale dei carabinieri, maggiore Gianluigi Marmora.
L’assessore ha dichiarato:“I nostri tesori tornano finalmente a casa. Grazie alla competenza di Sebastiano Tusa e all’intervento dei carabinieri, un prezioso pezzo di storia illecitamente sottratto è rientrato in Sicilia e sarà restituito alla collettività. Sono felice di ospitare il direttore del Museo
di Amsterdam Wim Hupperez con il quale, sono certo, si troveranno ulteriori fruttuose occasioni per condividere esperienze culturali, nella prospettiva di un rapporto proficuo nel nome della cultura. L’importante azione di vigilanza, costantemente effettuata insieme con le forze dell’ordine, ci ha permesso in questi anni, di riportare a casa diverse testimonianze del nostro patrimonio culturale. Acquisire i reperti sottratti alla Sicilia, vigilare e attivare scambi proficui con i musei di tutto il mondo, è la strada su cui il governo regionale è costantemente impegnato”.
Marialessandra Cimò – Palermo Post