Proprio ieri, 8 Marzo, i cittadini e le cittadine terrasinesi hanno aperto e allestito le tradizionali “mense di San Giuseppe”.
Questa festività molto cara alla comunità, presenta delle origini molto antiche.
Secondo il racconto tratto dai vangeli apocrifi, i sacerdoti del tempio a cui era stata affidata Maria durante la sua giovinezza vollero cercarle marito e affidarono la scelta alla sorte consegnando un bastone secco a ciascun pretendente.
Il bastone di colui che sarebbe stato scelto, sarebbe fiorito.
Il prescelto fu un falegname di Betlemme di nome Giuseppe.
La Chiesa cattolica ricorda San Giuseppe, padre putativo di Gesù e simbolo di umiltà e dedizione, il 19 marzo con una solennità a lui intitolata.
I primi a celebrarla furono i monaci benedettini nel 1030 e venne poi resa obbligatoria nel 1621 da Papà Gregorio XV.
La tradizione delle “mense” prevede che il giorno della festività le famiglie aprano le loro case, allestite per l’occasione, per far cenare i poveri e le persone più bisognose.
All’interno delle mense possiamo trovare dal tipico pane di San Giuseppe con inciso il segno della croce e ordinato in grande quantità di modo che venga distribuito ai presenti, ai dolci, alla frutta (non devono mancare arance e cedri).
Viene poi inscenato il momento in cui Giuseppe, Maria e Gesù vanno a bussare alle porte delle case per cercare riparo.
Dopo diversi tentativi, vengono fatti entrare e accomodare a tavola.
Per tutto il tempo della cena, coloro che siedono a tavola vengono chiamati santi.
Solo i componenti della sacra famiglia hanno diritto a pane di diverso peso.
Giuseppe a forma di bastone, Maria a forma di palma, simbolo di verginità, mentre a Gesù viene dato un “cucciddatu”, un grosso pane a forma di ciambella.
“Ho voluto fortemente incoraggiare i nostri concittadini alla realizzazione delle mense-spiega il sindaco Giosuè Maniaci-dopo due anni di impossibilità causa Covid dobbiamo riprendere le nostre tradizioni e con lo spirito di solidarietà e di aiuto verso i più bisognosi che esse rappresentano.”
Alessia Di Ranno – Terrasini Post