Le Madonie sono uno dei posti migliori da cui osservare le stelle. E non è un caso se il parco astronomico Gal Hassin sorge proprio a Isnello, dove l’inquinamento luminoso è davvero trascurabile, le notti serene sono numerose, la posizione geografica permette la visione del centro della nostra galassia e il cielo può così manifestarsi nella sua spettacolare bellezza.
Adesso tutto questo è anche ufficialmente riconosciuto. L’area in cui sorge il Gal Hassin ha infatti ottenuto il certificato di “Starlight Stellar Park”, assegnato dalla Starlight Foundation ai luoghi che in tutto il mondo si distinguono per qualità eccellente in termini di basso inquinamento luminoso, ricchezza naturalistica e presenza di risorse e infrastrutture per il turismo, la divulgazione scientifica e l’osservazione del cielo notturno. Il riconoscimento, a seguito di una rigida valutazione di esperti internazionali, è stato assegnato anche alla chiesa della SS. Annunziata in virtù della strumentazione scientifica che ospita nel suo edificio del XVII secolo e cioè un orologio solare da 2,6 metri realizzato sulla sua facciata dallo gnomonista Giovanni Paltrinieri e un Pendolo di Foucault all’interno del suo campanile, installato dall’astronomo Romano Serra dell’Università di Bologna.
La certificazione “Stellar Park” per il Gal Hassin è stata ottenuta grazie anche all’importante sinergia che si è instaurata con il comune di Isnello che, a partire dal 2018, ha avviato un piano di efficientamento della rete di illuminazione pubblica, sostituendo le lampade alogene con moderni sistemi Led, grazie al quale è stato possibile abbattere notevolmente in tre anni l’inquinamento luminoso del paese. Il titolo è riconosciuto dall’Unione Astronomica Internazionale (IAU), dall’Unesco e dall’organizzazione mondiale del turismo UNWTO perché si incoraggia lo “Star Tourism”, l’astro-turismo che combina l’osservazione del cielo notturno, la divulgazione e le attività di svago legate all’astronomia.
Il Gal Hassin infatti fonde ricerca astrofisica e divulgazione e rappresenta un’eccellenza. La sua storia inizia poco dopo la metà del secolo scorso quando l’astronomia italiana decide di dotarsi di un Telescopio Nazionale di 3 metri di diametro e si mette alla ricerca di una località italiana per costruire l’Osservatorio Nazionale. Grazie alla sua latitudine che consente una migliore visione del cielo australe e alla sua posizione in mezzo al Mediterraneo, con le perturbazioni che si spostano prevalentemente da nordovest a sudest che scorrono velocemente con un moto laminare, la scelta cade sulla Sicilia, e in particolare su Piano Battaglia. Non vengono inizialmente reperiti i fondi necessari e il progetto viene sospeso, per poi essere ripreso e rivisitato in modo radicale.
Oggi la struttura è dotata di un planetario digitale con una cupola di 10 metri di diametro, di una terrazza osservativa con copertura mobile, dove sono montati dodici strumenti di osservazione, un radiotelescopio con parabola di 2,3 metri, un laboratorio astronomico all’aperto con orologi solari di vario tipo (cerchio d’Ipparco, plinto di Tolomeo, rosa dei venti, exhibit), un mappamondo monumentale con supporto e asse di rotazione, un laboratorio solare in cui, tramite un eliostato, può essere proiettato su uno schermo il disco solare in tempo reale per la sua analisi. Il Gal Hassin è entrato anche a far parte della rete mondiale di osservatori astronomici professionali e amatoriali, riconosciuti dalla International Astronomical Union, ente che unisce le società astronomiche del mondo e che assegna i nomi a stelle, pianeti, asteroidi e altri corpi celesti.