Studentessa ucraina accolta da una famiglia palermitana.
A 16 anni rischiava di ritornare in Ucraina, ancora martoriata dalla guerra ma grazie a una famiglia di alcuni ragazzi che frequentano il liceo del Gonzaga Campus, è rimasta a Palermo. Mylana, giovane studentessa ucraina di Izyum, piccolo centro vicino a Kharkiv, arrivata in Sicilia insieme alla zia, ripartita per il suo Paese, continuerà il suo percorso scolastico dentro il campus.
Come lei, tanti altri giovani (ucraini, siriani e iracheni), tutti rifugiati con alle spalle i drammi dei loro Paesi di origine, hanno trovato un porto sicuro e la possibilità di poter continuare gli studi, inserendosi nei percorsi scolastici ed educativi del Gonzaga Campus (alla Scuola dell’Infanzia, alla Scuola Primaria, all’International School Palermo, alla Scuola di Italiano per adolescenti e adulti stranieri e alle attività della Polisportiva).
Il prossimo 16 dicembre, insieme a studenti, genitori e docenti, è prevista una cena natalizia di solidarietà. Tutta improntata allo scambio interculturale con cibi ucraini e l’ascolto di alcune testimonianze. Dentro il campus è in crescita, anche, con un buon numero di iscritti, la Scuola di lingua e cultura italiana per stranieri, gestita dai volontari, in collaborazione con il Centro Astalli. Mylana, infatti, oltre alla scuola internazionale, dentro il campus, frequenta pure la Scuola d’italiano per stranieri e pratica la pallavolo.
Oltre la Mylana, sono stati accolti nel campus, anche, 12 bambini e altri ragazzi ucraini: 8 adolescenti, dai 14 ai 17 anni, inseriti al Gonzaga International School Palermo che, grazie all’insegnamento in lingua inglese, riescono a comunicare più facilmente con i compagni di scuola e ad ambientarsi con più facilità nel nuovo contesto scolastico. Gli altri 4 più piccoli, dai 3 ai 10 anni, hanno incominciato a inserirsi alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria. A loro si aggiungono pure degli studenti siriani ed iracheni.
Studentessa ucraina accolta a Palermo: le dichiarazioni
“Sono arrivata a Palermo in agosto lasciando in Ucraina i miei genitori – racconta Mylana. Da poco più di un mese è iniziata per me davvero una nuova vita presso la famiglia che mi sta ospitando dove mi trovo bene. Il mio pensiero e la mia preoccupazione vanno però sempre ai miei genitori che sono rimasti nel mio Paese. Con loro, fortunatamente, ci sentiamo spesso. A scuola sono tutti molto buoni con noi. Spero che la guerra finisca al più presto e che il mio paese e Kharkiv possano essere ricostruiti e diventare belli come Palermo. Grazie a tutti perché non mi sento sola”.
“Avendo già due figli, Mylana è stata accolta per noi come la terza figlia – dice pure la mamma affidataria della ragazza. Avevamo già, subito dopo lo scoppio della guerra, manifestato la nostra disponibilità ad accogliere a casa nostra una persona rifugiata minorenne. Il paese di Mylana è stato distrutto quasi tutto. Con la sua famiglia si era rifugiata nello scantinato del palazzo. La sua mamma ha deciso di restare a fianco del marito. Sappiamo, purtroppo, che hanno pochissima energia elettrica anche in questo periodo invernale. Sia di lei che degli altri giovani ucraini, che spesso sono stati a casa nostra, percepiamo che sono molto forti e hanno una grande capacità di adattamento ad una situazione di vita completamente nuova”.