Squadra che vince? In realtà si sa già che per essere competitivi in serie B, la compagine rosanero va rivoluzionata. Soprattutto il centrocampo, che ha mostrato più di un limite e tanta discontinuità di prestazioni. Ma i riflettori sono puntati sulle intenzioni della nuova proprietà con lo staff dirigenziale e tecnico, artefice di una straordinaria promozione. È lì ci sentiamo di suggerire che squadra che vince non si cambia.
La tifoseria non capirebbe un cambio in panchina. Di Silvio Baldini si è innamorata un’intera città, portare via “l’amato” nel momento di massima connessione con il popolo rosanero sarebbe incomprensibile. Ci siamo innamorati dell’uomo dai grandi valori e dell’allenatore che sa ottenere il massimo dai suoi calciatori e le due cose non andrebbero mai scisse. Così come sembrerebbe riconfermato nel ruolo di DS Castagnini, malgrado le che voci negli ambienti del calciomercato che lo davano già in partenza da Palermo.
Si prova a rinforzare la squadra
Così di lavora già sul fronte mercato per rinforzare la squadra. Pare ci sia un affondo per riuscire a trattenere Brunori, 5 milioni alla Juventus e contratto rinnovato per l’Italo-brasiliano. Si tratta del calciatore italiano più prolifico della scorsa stagione e lo sforzo per tenerlo va assolutamente tentato.
Ma non bisogna sottovalutare che a questa squadra servono nuovi innesti per potere essere competitiva in serie B, soprattutto a centrocampo. Puntuale non tarda ad arrivare il nome del primo obiettivo di mercato. Si tratta del palermitano Francesco Di Mariano esterno sinistro, classe ‘96. Uno degli artefici della promozione del Lecce. Di Mariano ha il DNA del campione, nipote di Totò Schillaci, l’idolo di Italia ‘90, alla cui corte è cresciuto nei campetti del Ribolla prima di approdare alle giovanili del Lecce, poi Roma, Venezia e ancora Lecce.
Il suo arrivo a Palermo, nel ruolo che fu di Valente, rappresenterebbe il primo gran colpo di mercato e la possibilità per il talento della scuola Ribolla di esplodere definitivamente e consacrarsi nella propria città natale.
Simone Di Trapani – Palermo Post