Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’ARNAS Civico di Palermo, ha rivelato la possibilità di utilizzare, a lungo termine, un farmaco, denominato “Dienogest”, capace di controllare il dolore nelle donne affette da endometriosi.
Lo studio è stato pubblicati nei giorni scorsi su Archives, rivista internazionale di ostetricia e ginecologia.
Il farmaco “Dienogest”, molto conosciuto in ambito ginecologico, non era ancora stato studiato nel suo uso per lunghi periodi di tempo come, di fatto, è necessario nella gestione di una malattia cronica, e a larga diffusione invalidante e debilitante come l’endometriosi.
I ricercatori del centro di riferimento regionale per l’endometriosi dell’Arnas Civico di Palermo hanno assistito per 10 anni donne affette da endometriosi, che hanno assunto il Dienogest per controllare il dolore pelvico cronico, tipico della patologia.
La ricerca, ideata e condotta da Antonio Maiorana, responsabile del centro di riferimento dell’endometriosi e direttore dell’unità di ostetricia e ginecologia dell’Arnas Civico, è stata guidata dal commissario straordinario Roberto Colletti, con la collaborazione dei medici Marianna Maranto, Antonella Mercurio, Vincenzo Restivo, Domenico Incandela, Gabriella Minneci, Daniele Lo Gerfo.
«Lo studio, unico nel suo genere ad analizzare pazienti per tanto tempo ha dimostrato che il farmaco oltre ad essere efficace nel controllo dei sintomi non ha provocato effetti avversi significativi in tutte le pazienti partecipanti» – ha spiegato Antonio Maiorana.
«I risultati della ricerca aggiungono alcune informazioni importanti sul trattamento a lungo termine della patologia. La possibilità di gestire nel tempo i sintomi consente di diminuire l’approccio alle terapie chirurgiche e consentire un miglioramento della qualità di vita, con la possibilità di progettare l’evento riproduttivo secondo le aspettative della singola coppia» – Ha concluso Maiorana.
Che cosa è l’endometriosi
L’endometriosi è una patologia estrogeno-dipendente infiammatoria cronica definita dalla presenza di tessuto simil endometriale, ghiandole e stroma al di fuori della cavità uterina.
Questo tessuto va incontro alle modifiche cicliche indotte dagli ormoni, similmente a quanto avviene per l’endometrio all’interno della cavità uterina, con conseguenti effetti di natura infiammatoria che possono coinvolgere gli organi addominali e pelvici ma anche extra-pelvici.
Le sedi anatomiche più frequentemente interessate dalla malattia sono le ovaie, il cavo del Douglas, i legamenti utero-sacrali, sebbene in alcuni casi possa essere coinvolto il colon-retto, la vescica, gli ureteri, ed altri organi ancora.
L’endometriosi è una patologia dell’età riproduttiva e può esordire già dalla prima mestruazione ed accompagnare la persona fino alla menopausa.
Attualmente almeno 190 milioni di persone nel mondo sono colpite dalla malattia durante l’età riproduttiva, sebbene alcune possano soffrirne anche oltre la menopausa.
In Italia, secondo i dati riportati dal ministero della salute, sono affette da endometriosi circa il 10-15% delle persone in età riproduttiva: di queste, circa il 30-50% dei casi si associa all’infertilità.
Si stima un ritardo diagnostico che varia tra gli 8 e i 12 anni. Ciò comporta, spesso, un aggravamento della patologia e dei sintomi.
Per questo motivo è fondamentale rivolgersi a ginecologi e centri specializzati in endometriosi, al fine di ricevere una diagnosi certa e tempestiva.