Il concerto, registrato nei giorni scorsi, sarà trasmesso in streaming domenica 28 marzo alle 11.00 sulla web Tv del Teatro Massimo di Palermo. In programma la Sinfonia n. 3 di Schubert e la Sinfonia “Dal nuovo mondo” di Dvořák. Intanto, in un clima straordinario di lavoro con le compagini artistiche del Teatro Massimo, il Maestro Muti prepara il Requiem di Verdi.
Si conclude al Teatro Massimo di Palermo la tournée dell’Orchestra Giovanile Cherubini, organizzata da Ravenna Festival, che, dopo Bergamo e Napoli propone a Palermo domenica 28 marzo alle 11.00, in streaming gratuito, l’esecuzione della Sinfonia n. 3 di Schubert e la Sinfonia “Dal Nuovo Mondo” di Dvořák. In collaborazione con RMMusic, il concerto resterà disponibile per trenta giorni sulla webTv del Teatro Massimo ma anche su ANSA.it, grazie alla partnership con l’agenzia, nell’ambito del progetto “Ansa per la Cultura”, e su ravennafestival.live.
Fondata da Riccardo Muti nel 2004, l’Orchestra Cherubini è un organico di eccellenza che ha assunto il nome di uno dei massimi compositori italiani, attivo in ambito europeo per sottolineare, insieme a una forte identità nazionale, la propria inclinazione a una visione europea della musica e della cultura. È composta da giovani strumentisti sotto i trent’anni, provenienti da ogni regione italiana. Tra loro anche il giovane violista palermitano Francesco Paolo Morello.
Riccardo Muti con l’orchestra Cherubini
A Palermo la Cherubini propone la Sinfonia n. 3 di Schubert e la Sinfonia “Dal nuovo mondo” di Dvořák, due sinfonie che si intonano al programma di un’orchestra giovanile come la Cherubini:
Franz Schubert compose la Sinfonia n. 3 in Re maggiore ad appena diciotto anni, mentre la Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95 di Antonín Dvořák reca il titolo “Dal nuovo mondo” perché composta in omaggio alla freschezza musicale del “giovane” continente americano.
La Sinfonia di Franz Schubert, composta nel 1815, è evidentemente l’opera di un compositore giovane: è nettissima l’influenza dei due compositori più famosi dell’epoca, Ludwig van Beethoven e Gioachino Rossini. Nei quattro movimenti predominano allegri ritmi di danza, anche nel secondo movimento, tradizionalmente il tempo lento, fino alla vivace tarantella conclusiva.
Antonín Dvořák compose la Sinfonia in mi minore durante i tre anni trascorsi a New York come direttore del Conservatorio, dove il compositore ceco aveva spronato i suoi allievi a perseguire la strada di una musica tipicamente americana. Nella sua ultima sinfonia, “Dal nuovo mondo”, concretizza appunto la visione che aveva offerto nelle lezioni e nelle interviste americane. Il ricorso a melodie americane, appartenenti a tutte le tradizioni del melting pot degli Stati Uniti, è inserito nella struttura classica della sinfonia, che qui Dvořák rispetta anche in misura maggiore che nelle precedenti otto sinfonie. Tra i momenti più affascinanti di questa celebre sinfonia vi sono il tema principale del primo movimento e la struggente melodia affidata al corno inglese nel Larghetto, entrambi caratterizzati da un tocco esotico che è stato ricondotto alla musica popolare americana ma anche a quella dell’Europa centrale, cioè alle radici di Dvořák.
Il Maestro Muti, in città da diversi giorni, prepara il Requiem di Verdi con le compagini artistiche del Teatro Massimo che non dirigeva da 50 anni, in un clima straordinario di lavoro, tanto che sta discutendo per il suo ritorno sul podio del Massimo nei prossimi anni con un’opera.
Sabato 27 alle 11,30, Riccardo Muti riceverà la cittadinanza onoraria di Palermo, per l’impegno profuso nel diffondere i valori della pace e della comunione tra i popoli, attraverso il linguaggio universale della musica. La cerimonia sarà trasmessa in diretta streaming sul sito del Comune di Palermo www.comune.palermo.it e sulla WebTv del Teatro Massimo.
Redazione PalermoPost