Malgrado i proclami si può dire con certezza che la prima parte della campagna abbonamenti del Palermo FC è stata un autentico flop. Manca un giorno al termine e mancano all’appello circa la metà dei rinnovi rispetto alla scorsa stagione, impensabile ipotizzare che siano tutti in attesa di potere fare il cambio posto. Per altro chi aveva l’abbonamento era anche incentivato da un significativo sconto, rispetto a coloro che dovranno sottoscriverlo nuovo.
Le cause della disaffezione di un notevole numero di abbonati? Uno stadio obsoleto che non vale il prezzo dell’abbonamento e la crescente difficoltà economica, ignorata dalla società. Entrambe possibili valide ragioni per cui quasi la metà di chi era abbonato ha deciso di non rinnovare. Ma non pensiamo siano sufficienti, perché le difficoltà economiche erano presenti anche lo scorso anno ed il Barbera è fatiscente da almeno un decennio.
Piuttosto pensiamo che abbiano inciso un atteggiamento remissivo della società, che la scorsa stagione si era data obiettivi molto al di sotto delle aspettative della piazza, e l’atteggiamento tattico tenuto in campo durante tutta la stagione. E, purtroppo, non sono sufficienti le operazioni di mercato, con Gardini e Bigon impegnati a costruire una squadra che ai nastri di partenza non appare inferiore a nessuna delle altre.
Per avere l’entusiasmo del Barbera a scatola chiusa si devono dichiarare obiettivi che combaciano con le ambizioni dei tifosi rosanero. Si deve creare sintonia tra squadra, società e tifoseria. In sintesi non si può dire siamo aquile quando c’è da fare mettere le mani in tasca alla tifoseria e poi volare bassi come passerotti spaventati.
Se i rinnovi sono ormai compromessi ed alla fine il 75% delle conferme sarà già un miracolo, non è troppo tardi per i nuovi abbonati, che malgrado i prezzi esageratamente esosi possono per amore dei nostri colori fare il sacrificio economico, purché spinti dall’entusiasmo per una squadra che ambisca senza mezzi termini alla serie A, senza passare dalla lotteria dei playoff.
